American Animals, o la schiacciante paura di essere ordinari

La storia di una rapina, ma non solo  Tra il 2003 e il 2004 quattro studenti della Kentucky University organizzano quello che doveva essere il colpo del secolo. I loro nomi sono Warren Lipka, Spencer Reinhard, Eric Borsuk e Charles Allen II. Il loro obiettivo i libri rari contenuti nella biblioteca della loro università, dal […]

di Redazione di Rumors.it | 5 Febbraio 2019
Foto: Ufficio Stampa

La storia di una rapina, ma non solo 

Tra il 2003 e il 2004 quattro studenti della Kentucky University organizzano quello che doveva essere il colpo del secolo. I loro nomi sono Warren Lipka, Spencer Reinhard, Eric Borsuk e Charles Allen II. Il loro obiettivo i libri rari contenuti nella biblioteca della loro università, dal valore di 12 milioni di dollari. Come gli animali descritti in uno dei libri da rubare, questi studenti apparentemente normali e di buona famiglia si studiano, si annusano, si organizzano e formano un clan, un branco. 

Le loro prede sono apparentemente i libri, ma sotto la superficie di questo film – che è un thriller ma anche un documentario, sono presenti infatti anche i veri protagonisti della vicenda, ormai trentenni, nel ruolo di loro stessi – c’è qualcos’altro. Una riflessione su cosa significa essere giovani negli anni 2000, giovani in provincia, giovani annoiati. Qualcosa spinge i quattro protagonisti a commettere il crimine, qualcosa che poco ha a che fare con il denaro: la voglia di essere speciali, la voglia di un evento che sconvolga le loro vite ordinarie, di creare da sè, visto che il mondo e la provincia in cui vivono non sembrano offrirgliene, un’esperienza di vita straordinaria, che li qualifichi più di ogni altra cosa come individui eccezionali. 

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Una storia di individualismo, di fuga disperata dalla noia e dalla routine della vita quotidiana. Una storia di egoismo, perché questi ragazzi, che, viene sottolineato a più riprese, sono ragazzi normali, ragazzi comuni, e proprio in questo loro essere troppo normali e troppo comuni sta la motivazione del loro pianificare il colpo, sono spinti soltanto dalla voglia di spiccare. Sono ragazzi maldestri, che si sentono tremare le gambe al pensiero di dover neutralizzare la bibliotecaria, la custode dei preziosissimi libri, ragazzi che non sanno calcolare i rischi perché di rischi non ne hanno mai vissuti davvero, dilettanti disperati.

American Animals tutto questo lo racconta molto bene, con una cura visiva e stilistica costante, cambi di ritmo funzionali al racconto della trama, che si fa a tratti più serrata e a tratti più lenta, e riuscendo a integrare la narrazione cinematografica e quella reale in maniera molto piacevole, senza disturbi nel fluire della narrazione, facendole dialogare in modo mai greve ed evitando il facile sentimentalismo dei veramente coinvolti nel fattaccio. 

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Il film, diretto da Bart Layton e interpretato da Evan Peters, Barry Keoghan, Jared Abrahamson e Blake Jenner, è stato presentato al Sundance Film Festival 2018 il 18 gennaio, è stato distribuito in Italia da Teodora Film e arriverà nelle nostre sale il 7 marzo. Il regista, che viene dal cinema documentario, si è interessato subito al fatto di cronaca e si è voluto mettere in contatto con Warren, Spencer, Eric e Charles per capire le loro motivazioni. La loro corrispondenza ha gettato le basi per la sceneggiatura di American Animals.

Priscilla Lucifora

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