Jaspers, band di Quelli che il calcio: creatività lontano dai talent

Una passeggiata-intervista in esclusiva per Rumors I Jaspers sono un gruppo fondato a Milano nel 2009 e composto da 6 ragazzi dalle personalità inconfondibili: i cantanti Giuseppe Ferdinando Zito e Fabrizio Bertoli, il bassista Erik Donatini, il tastierista Francesco Sgarbi, il chitarrista Eros Pistoia e il batterista Joere Olivo. Il gruppo, attuale resident band di ‘Quelli che il […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Maggio 2018
Jaspers / Foto: Rumors.it

Una passeggiata-intervista in esclusiva per Rumors

I Jaspers sono un gruppo fondato a Milano nel 2009 e composto da 6 ragazzi dalle personalità inconfondibili: i cantanti Giuseppe Ferdinando Zito e Fabrizio Bertoli, il bassista Erik Donatini, il tastierista Francesco Sgarbi, il chitarrista Eros Pistoia e il batterista Joere Olivo. Il gruppo, attuale resident band di ‘Quelli che il calcio’, si è raccontato ai microfoni di Rumors.it durante un’intervista-performance per le vie del centro di Milano e ha deciso di svelare non solo le origini del nome ‘Jaspers’, ma anche gli artisti di riferimento, l’esperienza che stanno attualmente vivendo in Rai e molto altro.

Il nome ‘Jaspers’, come ci raccontano i sei componenti della band, prende spunto e vuole rendere omaggio al filosofo e psichiatra tedesco Karl Theodor Jaspers. “Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: ‘Questi qua non sono proprio a posto’, per cui quale nome migliore se non quello di uno psichiatra?”, confidano i Jaspers ai microfoni di Rumors.it. Non è un caso che ognuno dei componenti inizi ad esplorare e a costruire in modo ironico e divertente un personaggio con la sua originale ed unica ‘malattia mentale’. Ecco che abbiamo così il sadico dottore, la cavia, il superhero metà uomo e metà cavalletta, l’inquietante uomo-macchina di cui nessuno conosce il volto, il businessman alienato e l’umile inserviente.

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Jaspers / Foto: Chiara Sardelli

I primi due anni di vita della band vedono i Jaspers completamente assorbiti da questo gioco comic-pop teatrale che viene portato in tour con grande successo in tutta la penisola, dalle situazioni più alternative e minimaliste ai più prestigiosi palchi Italiani. Tra il 2014 e il 2015 la band si evolve da questa genesi ‘Rock in costume’ così particolare e sceglie nuove collaborazioni artistiche per le proprie produzioni discografiche. Dall’incontro con il Maestro Diego Maggi nasce un nuovo prodotto rock meno coreografato nei live ma decisamente più
elaborato negli arrangiamenti orientato verso il sound delle college band americane.

Dopo il grande successo ottenuto con ‘Mr. Melody’, prodotto da Cass Lewis degli Skunk Anansie e dal Maestro Diego Maggi, i Jaspers tornano con un nuovo scoppiettante singolo: ‘Tonalità’.  Il nuovo brano, il cui autore e compositore è Fabrizio Bertoli, è originale, leggero e delicato nella struttura e nell’arrangiamento, che racconta della profondità e varietà di ogni essere umano in accordo o in dissonanza con gli altri che lo circondano, della scelta di essere intonati o stonati rispetto al resto del mondo. ‘Tonalità’ è il proseguimento naturale di un percorso iniziato con i singoli ‘Mastica’ e ‘Mr. Melody’, partendo dall’Hard Rock e passando attraverso il Pop Rock di stampo elettronico, per arrivare a cogliere le influenze ‘indie’ della nuova canzone all’italiana e il ‘mainstream’ dai suoni moderni e freschi delle hit internazionali.

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Jaspers / Foto: Chiara Sardelli

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Tra le varie domande ci si chiede perchè uno di loro continui ad avere il volto coperto da una particolare maschera. “Ma chi ha il volto coperto, ragazzi?! Nessuno di noi ha il volto coperto!” afferma uno dei componenti della band. “Non ha il volto coperto, ha semplicemente un volto diverso rispetto a quello che noi siamo abituati a vedere”, continua a spiegare un altro componente dei Jaspers .

Ecco che si entra nell’argomento talent show: i Jaspers sconsigliano ai ragazzi che vorrebbero prendere questa strada di partecipare a talent di vario genere, come X-Factor, The Voice, definendoli ‘specchi per allodole’. “Di fatto possono essere formativi per qualcuno, ma anche distruttivi per qualcun altro. C’è bisogno di quella gavetta che per alcune band vale un decennio e nei talent sei costretto a fare in sei mesi e magari poi non sei realmente pronto”.

Martina Pennacchioli

Jaspers / Foto: Rumors.it