MasterChef Italia 10: la parola agli eliminati Irish e Sedighe

Noi di Rumors.it abbiamo incontrato i due eliminati della puntata del 7 gennaio Continua la sfida per riuscire a vincere il titolo di decimo MasterChef italiano e i 18 aspiranti chef rimasti dovranno affrontare prove sempre più complesse. Nella puntata del 7 gennaio sono stati eliminati Sedighe e Irish, che noi di Rumors.it abbiamo incontrato […]

di Staff | 8 Gennaio 2021
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Noi di Rumors.it abbiamo incontrato i due eliminati della puntata del 7 gennaio

Continua la sfida per riuscire a vincere il titolo di decimo MasterChef italiano e i 18 aspiranti chef rimasti dovranno affrontare prove sempre più complesse. Nella puntata del 7 gennaio sono stati eliminati Sedighe e Irish, che noi di Rumors.it abbiamo incontrato per raccogliere qualche loro commento a caldo.

È stata una puntata molto combattuta con una Mystery Box che nascondeva un cult della tradizione, un piatto molto conosciuto e rinomato in tutto il mondo, gli gnocchi, dei quali i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli volevano una versione rivisitata e raffinata.

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L’Invention Test ha visto l’arrivo di due chef under 30, due giovani promesse della cucina italiana, che hanno portato gli ingredienti legati ai loro territori d’origine: Solaika Marrocco del Primo Restaurant di Lecce, 25 anni, e Stella Shi, 27enne punto di riferimento della cucina cinese a Roma. A gran sorpresa è arrivato anche il primo Skill Test della stagione.

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Noi di Rumors.it abbiamo incontrato i due eliminati, ecco quello che ci hanno detto…

INTERVISTA A SEDIGHE

Ciao Sedighe, pensi che la partecipazione solo all’ultima fase dello skill test abbia contribuito alla tua eliminazione?

Non è stata una bella cosa per me. Perchè se avessi fatto il primo livello di skill test sicuro sarei riuscita a salvarmi. Però non si può essere sicuri sempre, ci sono delle cose improvvise che possono succedere e il risultato non sempre è quello che vuoi. Però ho dovuto fare la prova più difficile: 45 minuti per fare due piatti era abbastanza difficile e con un livello molto alto; perdendo tempo a guardare gli altri, ho accumulato tanto stress che poi è uscito nel piatto. Nell’ultimo piatto – la crêpes dolce – ho voluto raccontare il mio stato d’animo, per questo ho messo tutto quel rosso (sangue).

Nel tuo futuro ci sarà ancora la cucina? O seguirai altri progetti?

Da quando ho finito questa esperienza a Masterchef sto riprendendo a fare cortometraggi, il lavoro che facevo da anni. Mi piace tanto raccontare i problemi umani, quello che ho provato e ho visto che hanno provato gli altri. Cerco di andare avanti in questo ambiente, la cucina rimarrà una delle mie passioni, cucinerò ancora ma sarà molto difficile che diventi il mio lavoro, perché non sono il tipo che sta in cucina dieci ore, in un ristorante, però cucinerò sicuramente per passione.

Una previsione sul possibile vincitore?

Antonio perché è molto bravo.

INTERVISTA A IRISH

Ciao Irish, ti sei chiesto come mai i giudici non hanno considerato il tuo percorso pregresso prima dell’eliminazione?

Un tasto veramente dolente. Non sono d’accordo e non lo sarò mai. Perché è come dimenticarsi della storia che ci ha portati al Duemila. Io credo che sì sia importante l’ultimo piatto per uno chef, ma che non si possa trascurare il proprio passato, in nessun contesto e in nessun caso. Non sono riuscito a trovare una spiegazione per quelle parole [giudici], non le trovo eticamente corrette.

Cosa avresti voluto cambiare potendo tornare indietro?

Non sento di aver avuto delle criticità o delle cose che vorrei cambiare o modificare. Sicuramente quella era una giornata storta, partita male. Forse la mia sensibilità ha preso il sopravvento: ho passato 45 minuti a cucinare con un blocco allo stomaco, non ero felice di cucinare con quegli ingredienti. Trovavo che la prova fosse spropositatamente difficile. Io sono abbastanza certo che fosse impossibile realizzare un piatto con quegli ingredienti quindi con questa consapevolezza ho affrontato la prova controvoglia. Avrei dovuto fare un passo indietro, fare un bel respiro e dirmi: “Non farai il piatto della vita, vola basso e portati a casa il risultato lo stesso”. Ma purtroppo non ho avuto questa attitudine.

La tua idea di cucina e come ti immagini un tuo futuro locale?

Sono un grande affezionato della cucina internazionale, poi però di fatto quando vado al ristorante, ciò che cerco è quel sapore di casa. So che sembra stupido ma dico che le trattorie, alle volte, sono meglio dei ristoranti. Quindi quello che cercherei io di proporre in un mio ipotetico ristorante è una cucina che possa stimolare ricordi arcaici, che abbiamo tutti, dalla nonna alla mamma ai vari componenti della famiglia che cucinavano per noi quando eravamo piccoli. Quindi innovazione, tecnologia, futurismo ma con un richiamo al passato di ognuno di noi, perché trovo che sia giusto fare appello a quei sentimenti.

Una previsione sul possibile vincitore?

Io ho conosciuto tutti loro e, sia umanamente parlando che tecnicamente, credo che Antonio e Federica siano una spanna sopra gli altri. Quindi tutto il mio affetto, la mia stima e il mio tifo va a loro. Lo era all’epoca e lo sarà da qui all’eternità.

Cosa diresti a Daiana se la rivedessi?

Le darei un abbraccio. Penso sia dovuto e giusto. Mi dispiace come i social stiano tampinando e sono seriamente dispiaciuto di questo.

Sara Radegonda