I’m an englishman in Positano ovvero, sono un uomo inglese a Positano potrebbe essere una delle tante versioni della hit firmata da Sting. Il cantante, in vacanza nell’isola italiana, ha dato sfoggio della sua bravura (e dell’amore verso il Bel Paese) intonando il suo capolavoro accompagnato da due musicisti del luogo, che armati di mandolino hanno italianizzato la canzone rendendola un sottofondo ideale per gustarsi un piatto di pastasciutta davanti al luccichio del nostro invidiabile mare cristallino.
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Tanti i curiosi che hanno circondato i tre e che hanno potuto assistere dunque in esclusiva ad un piccolo concerto dell’ex frontman dei Police. E proprio come la canzone del famosissimo gruppo formato per l’appunto da Sting, Andy Summers e Stewart Copeland, “Every little thing she does is magic” (ogni cosa che lei fa è magica) anche il cantante qualsiasi cosa canti la rende meravigliosa ed imperdibile e anche il banale, improvvisato siparietto con i due suonatori di mandolino è diventato un’occasione in cui ammirare il talento indiscusso di Sting.
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Nessuna novità nel vedere il cantante circolare per le mete italiane, dato che ha innegabilmente promesso amore eterno alla nostra penisola. Infatti, dopo la prima visita in Italia non ha più smesso di pensare alla bellezza dei colli toscani che con le loro linee ondulate gli hanno trasmesso solo serenità e pace. “I can’t stop thinking about you” (Non smetto di pensarti) ha intitolato una sua canzone del 2016. E forse faceva proprio riferimento all’Italia, con cui ha una relazione speciale: Sting, infatti, ha comprato la villa del Palagio, a Figline Valdarno in Toscana, diventando proprietario di un’intera collina di oltre 300 ettari tra il Chianti e il Valdarno.
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“Do do da da” stava probabilmente canticchiando il cantautore quando, avvistato dai suonatori di mandolino del locale Li Galli, non ha saputo resistere al richiamo della musica, e con la voce che da sempre lo caratterizza ha voluto rendere onore all’Italia, all’accoglienza mostratagli fin dal suo arrivo e alla bellezza dei luoghi visitati. Il suo tributo non è passato indifferente agli occhi dei passanti che hanno immortalato il momento scrivendo che la cultura non ha confini: unisce mondi lontani in nome dello stesso amore per l’arte, in ogni sua forma.
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