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Su Twitter torna la spunta blu “gratis” per alcuni utenti: Elon Musk che combini?

Su Twitter spariscono le spunte blu, ma non per tutti. Per chi paga le spunte restano e per chi non paga no… tranne per chi sceglie il patron Elon Musk. 

di Redazione Rumors.it | 24 Aprile 2023
Foto: David Niviere/ABACAPRESS.COM/IPA

Addio spunta blu su Twitter, ma non per tutti. Per chi paga, ovviamente, le spunte restano. E per chi non paga? Nulla, a meno che non intervenga il patron Elon Musk. Mr Twitter, reduce dall’esplosione in volo del razzo che trasportava la sua Starship in sperimentazione, ha fatto sapere che al momento ha deciso di offrire la spunta blu a qualche personaggio noto, selezionato da lui impersona. Infatti le spunte blu sono rimaste ad esempio alla star del basket LeBron James, che però ha dichiarato a The Verge di non aver pagato nulla. E anche allo scrittore Stephen King, che ha dichiarato di non aver pagato e di non aver neanche fornito il suo numero di cellulare. Papa Francesco ha ritrovato una spunta, ma ora è grigia ed è quella riservata alle istituzioni. Intanto tutti gli utenti che non avevano pagato per la spunta blu l’hanno persa, come era stato annunciato

Spunta blu gratis su Twitter? Solo se piaci a Elon Musk

Ma cosa è accaduto? Lo stesso Elon Musk ha detto di aver pagato di tasca propria per alcuni account, come quello di Stephen King, del campione Nba LeBron James e dell’ex presidente statunitense Donald Trump. Secondo alcuni siti specializzati Musk avrebbe deciso di ripristinare la spunta per gli account con almeno un milione di follower, ma in realtà i “criteri di selezione” non sono ancora chiari. Ad esempio, se così fosse, anche Fedez o RosarioFiorello, rispettivamente con 2,9 milioni di follower e con 1,3 milioni di follower, avrebbero dovuto riaverla, invece non è ancora tornata. La “certificazione” è rimasta gratuita fino a pochi giorni fa, ma oggi chiunque voglia arricchire il proprio profilo del segno che garantisce autenticità e fama deve pagare a Twitter 8 dollari al mese, implementando la strategia soprannominata ‘Twitter Blue’, per generare nuove entrate. Così gli account gratuiti che avevano la spunta meritata “sul campo”, l’hanno persa giovedì. In tre giorni, però, solo una piccolissima parte degli utenti contrassegnati si è iscritta pagando gli 8 dollari, meno del 5% dei 407.000 profili interessati.

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Twitter a pagamento: il rischio fake news

L’abbonamento a pagamento a “Blue” garantisce, oltre alla spunta, una serie di funzionalità esclusive. Prima fra tutte, la possibilità di modificare i tweet, di pubblicarne di più lunghi, ad oggi fino a 4.000 caratteri ma potrebbero diventare 10.000, e di ricevere un trattamento di favore dall’algoritmo. Il sistema ha raccolto molte critiche: tra i primi a rinunciare alla spunta e a rifiutarsi di pagare c’è stato il New York TimesOra cosa succederà al social più amato dal mondo dell’informazione? Le spunte erano un sistema di garanzia per l’autorevolezza e l’autenticità degli account, ma ora pericolo è che possa pagare anche chi non svolge eticamente la professione informativa. Il Misinformation Monitor ha già denunciato che questo nuovo assetto potrebbe favorire la circolazione di fake news ma a Elon Musk sembra non importare. Farà retrofront?