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Venezia78: le lacrime di Sorrentino sono inaspettate e bellissime

Il regista, già premio Oscar, nel suo discorso di ringraziamento ha riflettuto sulla sua carriera e su cosa significa il cinema per lui

di Priscilla Lucifora | 12 Settembre 2021
Photo by Marco Piovanotto/ABACAPRESS.COM

La settantottesima edizione del Festival del Cinema di Venezia giunge al termine. E se il Leone D’Oro è andato in Francia, al film L’Événement, regia di Audrey Diwan, quello di argento è tutto nostro. É stata la mano di Dio, ultima fatica di Paolo Sorrentino, ha infatti vinto il Gran premio della giuria. Una soddisfazione non da poco, che giunge dopo, come tutti sappiamo, un periodo particolarmente duro per il cinema italiano e non solo.

I premi, per Paolo Sorrentino, non sono una grande novità. Nel 2014 il regista partenopeo aveva conquistato un Oscar per il Miglior film in lingua straniera con La Grande Bellezza. Questo Leone, però, ha avuto tutto un altro sapore. Forse perché conquistato in terra italiana, forse perché si tratta di un film intimo e personale, o forse perché, appunto, arriva dopo un periodo che definire complicato sarebbe un eufemismo.

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A.M.P.A.S

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Diverse le parti del suo discorso di ringraziamento che varrebbe la pena riportare. Le lacrime sono arrivate inaspettate durante i ringraziamenti veri e propri, quando il regista ha voluto nominare Nicola Giuliano, che ha definito “il mio primo produttore e il mio più caro amico”. “Ho capito adesso, dopo tanti anni” ha poi aggiunto “che l’unico momento in cui sono veramente a mio agio nel mondo è quell’intervallo di tempo tra quando dico ‘azione’ a quando dico ‘stop’. Quindi devo riconoscere che il cinema mi ha dato la possibilità di sentirmi dove devo stare” e sulla pellicola in particolare ha spiegato: “Cosa mi ha dato questo film ancora non lo so, è un po’ a rilascio lento”.

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“Sicuramente condividere queste esperienze in maniera così costante dopo tanti anni che erano solo un monologo mio interiore, penso che sia di grande aiuto. Non è né liberatorio né terapeutico ma comincio a parlare così tanto con tutti voi dei miei dolori che comincio ad annoiarmi dei miei dolori e quindi pian pianino sto scivolando in una discreta felicità“.

A.M.P.A.S