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Woody Allen a Venezia 80 divide: tra chi gli chiede un autografo e chi gli urla: “Stupratore”

Caustico ma serafico, Woody Allen ha sfilato sul red carpet di Venezia 80 portando con sé la sua aura paradossale e divisoria: tra chi ha riportato in auge le accuse di molestie da cui è stato assolto a chi, invece, gli chiede un autografo

di Sara Radegonda | 5 Settembre 2023
Foto: PrPhotos

Paradossale, caustico ma sempre fedele a se stesso. Woody Allen è sbarcato a Venezia in occasione dell’80esima edizione della Mostra del Cinema per presentare, fuori concorso, il suo ultimo film in francese – nonché il 50esimo della sua carriera – Coupe de chance. Un film con cui Woody Allen torna alla commedia che “parla di capriccio, caso, fortuna, di come abbiano un impatto dominante nelle nostre vite, anche se non ci piace ammetterlo” e che riporta alla memoria uno dei suoi lavori più famosi, Match Point. Una presenza attesissima quella del regista americano che ha portato sul red carpet di presentazione della sua ultima fatica cinematografica, la sua aura paradossale, scomoda e profondamente divisoria che da sempre contraddistingue lui, esattamente come i suoi stessi film.

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Woody Allen Venezia 2023 critiche sul red carpet per le accuse di molestie sessuali

Sul tappeto rosso c’erano più di 500 fan ad attendere l’arrivo di Woody Allen per tentare di strappargli un autografo, ma tra questi c’era anche un gruppo, formato soprattutto da ragazze, che hanno accolto il passaggio del regista sul tappeto rosso con commenti di contestazione. “Stupratore!“, hanno urlato le contestatrici prima di essere allontanate all’ennesimo grido di “Abbasso il patriarcato“. Le contestazioni portate dal gruppo sul red carpet di Venezia 80 si rifanno alle accuse di molestie sessuali di cui il regista è stato accusato nel suo recente passato, ma da cui è stato completamente scagionato – per ben due volte. Considerando dunque l’assoluzione del regista, le accuse delle ragazze (poi allontanate) non hanno creato alcuna perturbazione nel corso della sfilata, permettendo anzi a Woody Allen di firmare gli autografi ai fan che tanto lo hanno atteso.

 

Tale episodio di contestazione riapre però il dibattito sulle conseguenze che le accuse di molestie sessuali (basti pensare a casi come Johnny Depp e Kevin Spacey) hanno sulla vita e sulla carriera di un professionista, anche di fronte ad un verdetto di innocenza. Di fronte ad un’assoluzione da parte di una giuria, infatti, gli attori e registi hanno il medesimo diritto di tornare alla propria vita e al proprio lavoro – esattamente come qualsiasi comune mortale.

 

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