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Papa Bergoglio e la passione per il cinema. Il suo film preferito è…

Il papa, intervistato da Dario Edoardo Viagnò, si è esposto sulla passione cinematografica che da sempre si porta dentro: dai consigli dei genitori ai film di Fellini

di Redazione Rumors.it | 19 Luglio 2021
Foto: IPA

Che fosse un Papa moderno, si era capito già dal suo “Buona serata” pronunciato dalla balconata di San Pietro a tutto il mondo cattolico  il 13 marzo 2013. Che fosse controcorrente ce lo ha ricordato lui personalmente con le sue frasi salienti riguardo ai diritti civili, la politica. Papa Bergoglio è però un vulcano di attività e di passioni, che, trapelando da ogni intervista, arricchiscono l’immagine che abbiamo di lui: in occasione di un colloquio contenuto nel libro di Dario Edoardo Viganò Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità, il Pontefice ha raccontato il suo rapporto con la Settima Arte.

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“Devo la mia cultura cinematografica soprattutto ai miei genitori. Quando ero bambino, frequentavo spesso il cinema di quartiere, dove si proiettavano anche tre film di seguito. Fa parte dei ricordi belli della mia infanzia” ha dichiarato Jorge Bergoglio, aprendo la scatola dei ricordi in cui la cultura argentina si fonde con quella degli antenati italiani. Tra i film che i suoi genitori vollero assolutamente che i figli conoscessero c’erano proprio quelli del neorealismo: “Tra i dieci e i dodici anni credo di aver visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, tra cui Roma città aperta” .

Papa Francesco TG5

Foto: Mediaset Infinity

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Secondo il pontefice, il cinema neorealista è una “catechesi di umanità” o una “scuola di umanesimo”, un’ottima espressione che rende conto della portata universale dell’arte cinematografica nostrana e della corrente che l’ha resa famosa nel mondo: “I film del neorealismo ci hanno formato il cuore e ancora possono farlo. Direi di più: quei film ci hanno insegnato a guardare la realtà con occhi nuovi. Quanta necessità abbiamo oggi d’imparare a guardare!” ha sottolineato Bergoglio nel dialogo con Viganò. “Oggi è tanto importante una catechesi dello sguardo, una pedagogia per i nostri occhi spesso incapaci di contemplare in mezzo all’oscurità la grande luce” (Is 9,1) che Gesù viene a portare.”

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Papa Francesco intervista: il pontefice e la passione per il cinema

Lo sguardo neorealista, ha continuato il papa, provoca le coscienze: La strada di Fellini è il film che forse il pontefice ha amato di più perché si è identificato in quel film, in cui si trova un implicito riferimento a san Francesco. “Il cinema” ha concluso Bergoglio “è stato ed è un grande strumento di aggregazione. Soprattutto nel dopoguerra italiano ha contribuito in maniera eccezionale a ricostruire il tessuto sociale con tanti momenti aggregativi: anche oggi, guardando oltre le difficoltà del momento, il cinema può mantenere questa capacità di aggregare o, meglio, di costruire comunità”.