Quarto Grado resta e resterà il programma del cuore di Salvo Sottile. Il giornalista e conduttore siciliano, figlio di Giuseppe, anch’esso giornalista affermato, l’ha dichiarato in un’intervista concessa al settimanale Nuovo Tv. parlando del programma di cui è stato ideatore. In attesa di fare il suo debutto a I Fatti Vostri, dove prenderà il posto dell’iconico Giancarlo Magalli, Sottile ha ammesso che difficilmente dimenticherà il format di Rete 4, che ha lanciato nel 2010.
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A detta di Salvo Sottile, all’anagrafe Salvatore, quella trasmissione è stata cucita addosso a lui insieme agli autori dell’epoca. Non solo: secondo il 48enne, con Quarto Grado è stata cambiata la storia della tv, considerato che è stato il primo programma dedicato alla cronaca nera. In quegli anni esisteva solo Chi l’ha visto? , programma di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli, che ancora oggi detiene le redini del format. La differenza tra i due però, consiste nel fatto che Chi l’ha visto è concentrato principalmente sulle persone scomparse più che su omicidi e delitti di altro genere, Quarto Grado invece gravita intorno a tutta la cronaca nera.
foto: Viero Nuzzi
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In realtà lo stesso Sottile ha rivelato che all’inizio la questione degli ascolti stava per far chiudere i battenti del programma: “All’inizio non andava benissimo e c’era il rischio che venisse chiuso. Poi gli ascolti sono decollati, toccando il 15% di share quando è stata arrestata Sabrina Misseri. Il caso di Avetrana, così come quello di Melania Rea e Yara Gambirasio, hanno catturato l’attenzione del pubblico”. Dunque i grandi casi di cronaca nera hanno indubbiamente contribuito al successo e alla popolarità di Quarto Grado, che dal quel momento non ha più avuto eguali.
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Salvo Sottile Quarto Grado: il giornalista ha rivelato “Non lo guardo più”
Nonostante sia molto affezionato a Quarto Grado Salvo Sottile ha rivelato di non seguire più il programma, che dal 2013 è condotto da Gianluigi Nuzzi. Una decisione che potrebbe apparire controversa ma che Sottile ha scelto di motivare: “Non amo voltarmi indietro. Per me è come un vestito usato che ho riposto nell’armadio. Quando passi il programma a un’altra persona prende un’altra forma e Quarto Grado di oggi non è più quello che facevo io” ha spiegato, con un pizzico di amarezza, il giornalista.
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