Il conduttore parla di Orfeo e del suo rapporto con la Rai
Massimo Giletti, conduttore e giornalista attualmente alla guida di Non è l’Arena (La7), parla a Un Giorno da Pecora delle ragioni che lo hanno allontanato dalla Rai. “Mi ha costretto ad andare via il Direttore Generale Orfeo, nella sua libertà assoluta. Poi mi sarebbe piaciuto che si fosse assunto la responsabilità di quel che è successo dopo”. La scelta, afferma, sarebbe stata chiaramente politica. “Quando chiedi a Giletti di dedicarsi al varietà vuol dire che la scelta è chiaramente politica. Sarebbe interessante fare un incontro pubblico ascoltando le verità”.
Gli viene poi chiesto se, e quando, tornerà a fare una trasmissione in Rai. “Del doman non v’è certezza…” risponde enigmatico. Parlando invece di Cairo, patron di La7, e dell’opportunità di abbandonarlo, Giletti spiega: “Con lui ho un rapporto personale che va oltre la tv. Ci incontreremo entro la fine dell’anno e vedremo che succederà. Certamente finiremo la stagione, ci mancherebbe, con tutti i successi che abbiamo perché dovrei andare via?”.
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Massimo Giletti
Foto: Rai
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La domanda seguente è relativa a eventuali clausole che possano consentire a Giletti il ritorno in Rai. “Ora possiamo svelarlo – ha rivelato a Rai Radio 1 – c’era un accordo al 30 giugno, una stretta di mano, per cui se avessi voluto tornare in Rai avrei potuto farlo. Ma io penso che la stretta di mano di una persona che ti ha aiutato in un momento complicato abbia un valore più alto, e per questo non mi sono nemmeno posto il problema. Vi assicuro che c’era più di uno a chiamare…”.
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Il discorso verte poi sull’elemento politico: “E’ vero che uno dei motivi del suo allontanamento era che faceva un programma troppo grillino?” gli viene chiesto. Giletti risponde: “Il Foglio faceva una campagna sistematica: ‘Grillo e Giletti'”. E aggiunge: “Il motivo è che quando tu dai fastidio ad un certo tipo di volontà di non cambiare da parte di chi ha il potere dai trasversalmente fastidio”.
