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Woody Allen: il film non esce e lui fa causa a Amazon

Il regista chiede 68 milioni di dollari per un film mai uscito All’epoca il movimento #metoo ancora non esisteva, ma le accuse rivolte dalla figlia Dylan Farrow a suo padre Woody Allen scossero l’opinione pubblica e ancora non smettono di mandare il proprio eco. Sono passati 25 anni, il regista fu scagionato dalle accuse, eppure […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Febbraio 2019

Il regista chiede 68 milioni di dollari per un film mai uscito

All’epoca il movimento #metoo ancora non esisteva, ma le accuse rivolte dalla figlia Dylan Farrow a suo padre Woody Allen scossero l’opinione pubblica e ancora non smettono di mandare il proprio eco. Sono passati 25 anni, il regista fu scagionato dalle accuse, eppure il mondo, e Amazon, non dimenticano. La pellicola dell’ultimo film del regista, che doveva essere distribuita dal colosso dello streaming Amazon, pare infatti sia stata cestinata.

Il film si intitola A Rainy day in New York e il cast vede attori del calibro di Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Diego Luna e Liev Schreiber; fu rirato nel 2017, anno in cui il movimento #metoo cominciò a prendere piede. Per questo si preferì ritardarne l’uscita, e il regista fu d’accordo con la decisione presa dal consigliere generale Amazon Ajay Patel.

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Ora però Woody Allen ha fatto causa a Amazon per una cifra di ben 68 milioni di dollari. Secondo gli avvocati del regista, pare che Patel abbia cestinato l’accordo per i 4 film precedentemente stipulato, cancellando l’uscita di “A Rainy Day in New York”. I rappresentanti dello studios hanno dichiarato che l’accordo era stato cancellato a causa delle “nuove accuse contro il signor Allen, i suoi controversi commenti, e il crescente rifiuto dei migliori talenti di Hollywood nel lavorare con lui o nell’essere associato a lui in qualsiasi modo”.

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Al tempo in cui la figlia di Woody Allen denunciò suo padre, 25 anni fa, la Clinica per gli abusi sessuali sui minori dell’Ospedale di Yale-New Haven e i servizi sociali infantili dello Stato di New York lavorarono per mesi e indipendentemente l’una dall’altra sulla vicenda e conclusero che non c’era stata nessuna molestia ai danni di Dylan. Al contrario, ritennero probabile che fosse stata la madre, Mia Farrow, arrabbiata per una difficile separazione, a plagiarla e intimarla a raccontare la storia di violenza.