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Renato Zero: “Viva la follia, abbasso la solitudine”

Renato Zero annuncia il nuovo tour e si racconta… Con oltre 50 anni di spettacolo, successi e follie, Renato Zero sta per tornare a stupire la sua gente anche con un nuovo tour. Dal 1° novembre sarà nei principali palasport italiani con un grandioso show nel quale, oltre ad attingere dal suo storico repertorio, presenterà […]

di Ruggero Biamonti | 10 Settembre 2019
Foto: Ufficio Stampa

Renato Zero annuncia il nuovo tour e si racconta…

Con oltre 50 anni di spettacolo, successi e follie, Renato Zero sta per tornare a stupire la sua gente anche con un nuovo tour. Dal 1° novembre sarà nei principali palasport italiani con un grandioso show nel quale, oltre ad attingere dal suo storico repertorio, presenterà dal vivo anche il nuovo album di inediti, Zero il Folle. Un’altra sorpresa è il video de “La mia preghiera”, già presente sul sito del giornale.

Uno dei tanti temi affrontati nell’intervista è quello presente nel titolo dell’album: la follia. Un altro che gli sta particolarmente a cuore è la solitudine, in questi tempi di rapporti personali rarefatti. Non a caso si intitola Mai più soli il primo singolo del disco, già disponibile in radio e nei digital store.

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Foto: Ufficio Stampa

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Alla domanda sul tema centrale dell’album, risponde che “è essenzialmente un’alleata. Un paio d’ali di scorta quando ti senti compresso. È un modo alternativo di far lavorare la mente. Può essere persino una forma d’arte”. La sola cosa che gli fa paura, spiega a Vanity Fair, è “il tempo sprecato o utilizzato male. L’incomprensione che ritarda un abbraccio, un armistizio, la pace. Io ho sofferto molto per la mia solitudine”. E il suo obiettivo è andarsene “facendo in modo di non lasciare tracce di solitudine negli occhi di chi resta”.

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Poi il racconto si sposta sulle amicizie e sugli esordi nel mondo dello spettacolo. “Eravamo un gruppazzo di esclusi, Di provenienze diverse. Ma tutti con due domicili stabili: il Piper club e i Commissariati. Quella trasformazione mi permise così di uscire dal bozzolo delle convenzioni e dell’ovvietà, per sferrare un colpo deciso a tutte le morali e al falso perbenismo. Anche la stampa ci attaccava”.

Foto: Ufficio Stampa

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Infine il “domandiere”, come lo chiama l’artista, chiede cosa ci sia ancora da dimostrare. Zero isponde così: “I miei anni. Con orgoglio e soddisfazione. È proprio con questa ricchezza di esperienze che il gioco si fa interessante. Oggi ancora scrivo e mi appassiono. Canto, e la voce tiene le note e si presenta ancora integra e genuina. Alla faccia delle piramidi, dei mausolei, del travertino… anche Zero resiste all’usura!”.