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Renzo Arbore: “La TV è morta”, ma torna con un nuovo programma comico

Il conduttore si racconta, in vista del suo nuovo programma su Rai 2 Ha 82 anni ma non sente il peso dell’età, tutt’altro. Renzo Arbore, storico volto della televisione italiana, artista a tutto tondo che si è messo in gioco in molti ruoli durante la sua carriera, dal conduttore televisivo a quello radiofonico, dal dj […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Giugno 2020

Il conduttore si racconta, in vista del suo nuovo programma su Rai 2

Ha 82 anni ma non sente il peso dell’età, tutt’altro. Renzo Arbore, storico volto della televisione italiana, artista a tutto tondo che si è messo in gioco in molti ruoli durante la sua carriera, dal conduttore televisivo a quello radiofonico, dal dj allo sceneggiatore, ha deciso di tornare di nuovo in pista. Da stasera 8 giugno in prima serata su Rai 2 arriva Striminzitic Show (sottotitolo: Non è Quelli della notte), nuovo programma di Arbore, che proseguirà poi con 20 puntate in seconda serata.

Un appuntamento quotidiano che ci accompagnerà per le prossime settimane, in cui potremo godere di un mix ben congegnato, proposto dallo stesso Arbore, dei momenti più significativi e più curiosi della sua carriera, uniti a un po’ di tv d’autore di ieri e ai nuovi talenti di oggi. In vista del suo esordio il conduttore ha rilasciato un’intervista a Messaggero ed è stato ospite da Mara Venier a Domenica IN; ha svelato in anteprima come sarà strutturato il suo programma e ha raccontato la sua opinione sulla tv di oggi.

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Renzo Arbore nuovo programma: “Mi dedico ad un pubblico selezionato”

In particolare si è concentrato sul rapporto tra la televisione e il web. La rete sta dando alla tv “la mazzata finale. Con Netflix e le piattaforme la tv è diventata seriale. La fiction alla Montalbano e i grandi eventi generalisti, come Sanremo o le partite, le vengono ancora bene. Ma l’intrattenimento è morto. Siamo arrivati al livello più basso. Gossip, risse e linguaggio disinvolto. Abbiamo una tv che vive di espedienti, fatta esclusivamente in nome dell’auditel”

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Qual è il suo rapporto con questa televisione? “Guardo molto la rete e le fiction. Lamento che in tv ci sia poco sorriso. Ho fatto parte della generazione della grande televisione italiana: Corrado, Baudo, Raffaella. Facevamo i grandi spettacoli di varietà. Si sente la mancanza di quei format. Si ride poco, ma ci si arrabbia molto.” Infine conclude: “Io voglio dedicarmi a un pubblico selezionato. Se poi si aggiungono altri, meglio. Ma non mi posso castrare perché tutti capiscano per forza tutto”.