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Cesare Cremonini: “Sentivo un mostro premere contro il petto”

Il cantautore ha raccontato la sua battaglia contro la schizofrenia In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro “Let Them Talk – Ogni canzone è una storia”, Cesare Cremonini ha rilasciato un’intervista in cui si è raccontato, ricordando la sua infanzia, i primi passi nel mondo della musica, il grande successo e la sua vita […]

di Staff | 30 Novembre 2020
Foto: Mattia Zoppellaro

Il cantautore ha raccontato la sua battaglia contro la schizofrenia

In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro “Let Them Talk – Ogni canzone è una storia”, Cesare Cremonini ha rilasciato un’intervista in cui si è raccontato, ricordando la sua infanzia, i primi passi nel mondo della musica, il grande successo e la sua vita privata. In particolare, il cantautore di 40 anni originario di Bologna ha voluto soffermarsi sulla schizofrenia, una patologia che lo ha colpito nel pieno della fama e contro cui sta ancora combattendo.

Affacciatosi al mondo della musica a soli 6 anni, Cesare raggiunge il successo nazionale a 19 quando, insieme ai Lunapop, pubblica la hit “50 special”. “Violavamo tutte le regole dello spettacolo e organizzavamo feste invitando le ragazze incontrate per strada”, così racconta Cremonini quel primo periodo di fama. Ma quando il successo ti travolge così all’improvviso può avere delle conseguenze tragiche. “Avevo dei sintomi crescenti. La sensazione fisica di avere dentro di me una figura a me estranea”, spiega.

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Cesare Cremonini vita privata: il racconto della sua schizofrenia

La scoperta della schizofrenia avviene casualmente. “Un giorno andai dallo psichiatra per accompagnare un’altra persona. Poi gli raccontai di me, di quel che provavo”, afferma Cesare che spiega l’oppressione che percepiva: “Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo. E lo psichiatra me lo fece vedere”. L’immagine del “mostro” è inquietante: “Braccia corte e appuntite, – spiega Cremonini – gambe ruvide e pelose. La diagnosi era: schizofrenia”.

“Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua”, ha rivelato il cantautore nel descrivere la patologia. Il momento in cui Cesare fa risalire i  primi sintomi della schizofrenia coincide proprio con l’avvento del suo grande successo. “Venivo da due anni di ossessione feroce per la musica – spiega il cantautore – Sempre chiuso in studio, anche la domenica. Smisi di tagliarmi la barba e i capelli. Mangiavo solo pizza, superai i cento chili e avevo smesso qualsiasi attività fisica”. Fortunatamente lo psichiatra lo aiutò: “Mi chiese cosa mi faceva sentire meglio – continua Cesare – . Risposi: camminare. Non lavorare, il lavoro era la causa”.

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“La cura era camminare. Sì ho preso farmaci – ammette – ma cose leggere. Ho camminato per centinaia di chilometri”. E adesso, come si comporta? “Quando sento il mostro borbottare – spiega -, mi rimetto in cammino. Su una collina, in montagna. Sono tornato dallo psichiatra che mi ha chiesto se vedevo ancora i mostri. Gli ho risposto di no, ma che ogni tanto li sento chiacchierare. E lui mi ha detto: “Lasciali parlare”.

Foto: Mattia Zoppellaro