Eliminazione che ha scatenato il pubblico del web e ha sollevato numerose polemiche
Dopo l’eliminazione da X Factor, tornare a casa è un duro colpo per i Melancholia. Lo show basato su criteri di voto semi-democratici ha lasciato a casa il gruppo di punta della “scuderia” di Manuel Agnelli, il quale ha reagito non proprio bene alla loro eliminazione. Gli stessi Melancholia ci sono rimasti malissimo, e l’amarezza era stampata sul volto di Benedetta e soci. Eliminazione, la loro, che ha scatenato il pubblico del web e ha sollevato numerose polemiche. Accompagnata a quella di Mydrama, poi, ha portato alcuni a dichiarare di “non voler più guardare X Factor”.
Fortunatamente per loro, il giudice Manuel li adora e vorrà sicuramente continuare a lavorare insieme (come da lui dichiarato in puntata). Benedetta, Filippo e Fabio hanno infatti dimostrato di avere tutte le qualità per portare autonomamente la propria musica anche fuori dallo show patinato di X Factor. Dopo aver attutito il duro colpo, i Melancholia sono ora pronti a proiettarsi verso il futuro per concretizzare un percorso che è solo all’inizio. “Eravamo delusi, noi volevamo suonare bene ogni settimana”, hanno dichiarato, aggiungendo poi: “Siamo contenti del nostro percorso e siamo felici di essere usciti suonando un pezzo di Björk e l’inedito Alone”.
X Factor, incredibile ma vero: Melancholia e Cmqmartina eliminati|LEGGI
Foto: Sky
X Factor 2020: i Melancholia e Dylan le grandi scoperte della serata|LEGGI
X Factor Melancholia eliminati: “Manuel Agnelli come un padre”
Riguardo al rapporto con Manuel Agnelli, giudice che li ha guidati e difesi fin dall’inizio, dichiarano: “Ci ha chiamato per chiederci qual era il nostro stato d’animo. Manuel ci sarà sempre per noi e la sua chiamata è stato un gesto amichevole e paterno. Non abbiamo ancora parlato di progetti futuri con lui. È giusto che pensi ai Little Pieces Of Marmelade che hanno l’occasione di arrivare in finale e tifiamo per loro. Non vogliamo essere invadenti”.
Benedetta parla poi del suo passato: “Ho smesso di giocare a calcio da un anno e mezzo perché ci sono stati disguidi con la società. Giocare in Serie B e lavorare nel mondo della musica in modo professionale è impossibile soprattutto frequentando anche l’Università. Ho iniziato a giocare a calcio a 15 anni, un anno dopo ho esordito in Serie A che non è riconosciuta come categoria professionistica. Ho dovuto fare una scelta e ho scelto la musica”. La cantante continua poi: “Ho sempre dovuto trovare un modo per sfogarmi come il calcio. Ma è la musica che mi ha aiutato a trovare la salute mentale e fisica che mi ha portato alla tranquillità emotiva, almeno mentre canto”.
La semifinale X Factor: MyDrama perde al ballottaggio contro Blind|LEGGI
Parlando del loro percorso da musicisti, invece, i dettagli sono curiosi: “Le cose sono accadute gradualmente. Abbiamo iniziato a suonare per sfogarci. Il primo concerto è stato in un pub, eravamo timidi: io ho tenuto gli occhi sempre chiusi, Filippo e Fabio hanno suonato dando le spalle al pubblico. Abbiamo capito che potevamo fare musica professionalmente grazie alla vittoria all’Emergenza Festival. Da quel momento abbiamo deciso di puntare a un livello superiore”. E il sogno nel cassetto? “Il sogno è lo stesso: vogliamo suonare per tutta la vita e vivere di musica”.
Immagini concesse da Sky
