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Roberto Benigni e la commovente dedica alla moglie: “È un amore a eterna vista”

L’attore toscano ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera in occasione del Festival di Venezia e ha dedicato il riconoscimento alla moglie, dedicandole parole da standing ovation

di Redazione Rumors.it | 2 Settembre 2021
Foto: Ipa

Con una punta di commozione e con la mente rivolta al solito poeta fidato da cui cogliere qualche citazione, Roberto Benigni ha accettato il Leone d’Oro alla Carriera, chiedendo un momento di silenzio per poter esprimere con le giuste parole tutta la sua gratitudine. Alla  cerimonia inaugurale della 78a Mostra del Cinema di Venezia Roberto è riuscito, ancora una volta, a farsi ammirare dai presenti, i quali non hanno potuto non dedicargli una standing ovation. “In questo difficile momento per i registi e per le persone in tutto il mondo, Roberto Benigni è necessario” è stata la motivazione del riconoscimento, letta da Jane Campion che l’ha salutato con un profondo e lungo abbraccio.

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“Quella che imparadisa la mia mente”  è stata la citazione dantesca che ha anticipato un discorso da brividi, dove Benigni ha ancora una volta sottolineato l’immenso amore per Nicoletta Braschi, moglie e la compagna di set, a cui il regista e attore di Arezzo ha dedicato tutto nella sua lunga carriera, dall’Oscar per La Vita è bella (parlando di lei come “l’amor che move il sole e l’altre stelle”) fino a quest’ultimo riconoscimento in occasione del Festival di Venezia 2021. “È lei all’apice dei miei pensieri, e a lei non posso neanche dedicare questo premio perché è suo, quindi deciderà lei a chi dedicarlo”. Un’ode alla moglie, al tempo passato insieme, una poesia declamata davanti agli spettatori, ancora una volta stupiti dalla sconfinata cultura dell’attore, che unita alla carica ironica l’ha consacrato come uno dei protagonisti della scena cinematografica globale.

“Abbiamo fatto tutto insieme per 40 anni: produzione, interpretazione. Quanti film abbiamo fatti insieme: che poi come si può misurare il tempo in film? Io conosco solo un modo per misurare il tempo, con te e senza di te. Ecco non possiamo condividere il premio però possiamo dividerlo: io mi prendo la coda, per manifestare la mia gioia. Le ali sono le tue, perché se qualche volta nel mio lavoro ho preso il volo è grazie a te. Al tuo talento, al tuo mistero, al tuo fascino e alla tua femminilità: perché voi donne siete un mistero che noi uomini non potremo mai comprendere”. E qui Roberto ha fatto sorridere i presenti citando una frase di Groucho Marx: “Gli uomini sono donne che non ce l’hanno fatta”, ironica sì ma anche vera per Benigni, che non ha mai mancato di osannare la donna in quanto figura affascinante e incomprensibile.

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Benigni Leone d'oro alla Carriera

Foto: Instagram

Roberto Benigni moglie: “È stato amore a prima vista”

“E se qualcosa di buono ho fatto è grazie alla tua luce” ha continuato Roberto, commosso e senza mai staccare gli occhi dalla moglie. “La prima volta che ti ho visto emanavi talmente tanta luce che ho pensato che il nostro Signore avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. È stato un amore a prima vista, anzi a ultima vista, anzi a eterna vista” è stata la conclusione di un dedica intrisa di poesia e d’affetto, in cui è stato semplice toccare con mano il legame indissolubile della coppia.

Roberto Benigni ha voluto anche rendere onore al presidente Mattarella, presente alla serata, che ha ringraziato per l’impegno profuso in questi anni: “Grazie presidente Mattarella di dimostrare il suo amore per l’arte, quando mi hanno detto che ci sarebbe stato ho avuto la stessa emozione di lei a Wembley quando ha segnato Bonucci, vorrei abbracciarla e baciarla. Deve rimanere qualche anno in più perché ci porta fortuna”.

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Poi la gratitudine verso chi l’ha aiutato fin da subito, da Fellini a Bertolucci, da Arbore a Garrone, fino alla sua Nicoletta, personificazione della divina Beatrice dantesca, conosciuta a Roma a inizio anni ’80. Libri, cinema e teatro sono gli ingredienti da cui comincia il rapporto, culminato nel primo lavoro insieme del 1983 dal titolo Tu mi turbi. Sposi nel 1991, hanno condiviso l’oscar per La vita è bella e la delusione per Pinocchio: lei, Fata Turchina, Beatrice, seduttrice del Piccolo Diavolo e la Vittoria ferita in La tigre e la Neve. Mille storie scritte da Roberto la cui interprete migliore è stata sempre lei.

 

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