Lo scorso 17 novembre è uscita l’attesissima serie animata “Strappare lungo i bordi“, disegnata dal noto fumettista romano Zerocalcare, al secolo Michele Rech. La vicenda ha come protagonisti lo stesso Zerocalcare, i suoi amici Alice, Secco e Sara, ma soprattutto la voce della coscienza dell’autore, un Armadillo. Loro, così come molti elementi della trama e il suo stile inconfondibile sono familiari ai suoi fedeli fan, soprattutto a chi ha avuto modo di leggere le sue opere, o meglio graphic novel, più famose: Macerie Prime I e II, La profezia dell’armadillo e Un polpo alla gola, per citarne alcune.
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Sin dai primi giorni del debutto sullo schermo, la serie distribuita da Netflix ha raccolto larghi consensi, stando a quanto si legge da recensione di esperti e abbonati della piattaforma, a fronte di ben poche critiche. Tuttavia dall’estero e in particolare dalla Turchia arrivano feroci critiche, anzi si grida allo scandalo. La causa è un dettaglio che i più attenti hanno avuto modo di notare in alcune scene: sulla porta di casa e sul muro di un locale è raffigurata la bandiera PKK/YPG, un modo per esprimere sostegno alla minoranza curda, che si oppone al potere governativo di Erdogan. Rech da anni è vicino alla causa dei curdi, tanto da aver passato del tempo al fianco dei combattenti al fronte, esperienza raccontata in Kobane Calling.
Foto: Netflix
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Nelle ultime ore dunque alcuni esponenti della stampa filo-governativa hanno gridato allo scandalo. Questo perché la bandiera del PKK/YPG rappresenta rispettivamente il Partito dei lavoratori del Kurdistan e l’Unità di Protezione delle Donne curde, gruppo militare nato come brigata femminile dell’Unità di Protezione Popolare, che in Turchia il governo considera organizzazioni terroristiche.
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Polemiche a parte per i fan di Zerocalcare ci sono buone notizie in arrivo. Domani è in uscita la sua ultima opera a fumetti,”Nulla di nuovo sotto il cielo di Rebibbia”, titolo che omaggia il quartiere romano che ha visto nascere e crescere l’artista, che vive tuttora lì. Si tratta di una raccolta di ciò che ha firmato per giornali e riviste negli ultimi due anni, ma soprattutto cento pagine inedite che raccontano la genesi della serie targata Netflix e Bao Publishing, casa editrice di tutti i suoi lavori.
F.C.