Complice anche il ponte della Befana, ultimo spiraglio di vacanze prima del ritorno a pieno regime, Netflix ha deciso di inaugurare l’anno con tante novità, fornendo al pubblico l’alibi perfetto per rimanere al caldo di fronte alla televisione. Uno dei primi titoli dell’anno è tutto italiano: il 5 gennaio è approdato sulla piattaforma streaming Quattro metà, il nuovo film di Alessio Maria Federici. Il regista firma, con questa nuova pellicola, la seconda collaborazione con la piattaforma, dopo il successo di Generazione 56k.
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La commedia romantica, scritta da Martino Coli, vede all’interno del cast volti come Ilenia Pastorelli, che vedremo presto anche in Dark Glasses di Dario Argento, Matilde Gioli, Matteo Martari e Giuseppe Maggio (Fiore di Baby). Chiara (Ilenia Pastorelli) è un medico anestesista, una donna istintiva e passionale in cerca di una storia seria. Matteo (Matteo Mortari) collabora con una una casa editrice e non passa inosservato grazie al suo carattere solare e intraprendente. Giulia (Matilde Gioli) è una ricercatrice che, consapevole delle proprie potenzialità, si mostra pragmatica e schietta. Dario (Giuseppe Maggio) è un avvocato, un donnaiolo che, dietro la sua aria strafottente, nasconde una sensibilità inaspettata.
Quattro metà
Foto: Netflix
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La trama si sviluppa intorno ad uno dei grandi dilemmi: esiste davvero l’anima gemella?. Ognuno è destinato a trovare la sua? Ma soprattutto, quest’anima gemella, com’è fatta? Ci somiglia o è il nostro opposto? La tentazione di Luca e Sara, così, è quella di mettere alla prova questa teoria. È così che quasi per sfida i due invitano a cena quattro amici che, guarda caso, sono single: Chiara, Matteo, Giulia e Dario.
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Quattro metà film trama: le parole del regista Alessio Maria Federici
“Questo lungometraggio per me è stato una grande boccata d’ossigeno, perché per la prima volta mi sono trovato a dover seguire delle dinamiche emotive, e non la classica dinamica di primo, secondo e terzo atto.” ha raccontato il regista. Alessio Maria Federici ha poi dichiarato di aver avuto modo di raccontare tutti gli apici di una storia d’amore – dal primo appuntamento al primo bacio fino al primo tradimento – e declinandoli rispetto ai diversi contesti umani. “Io sono un malato di tecnica, e quindi questa volta ho cercato di girare tutto il film con solo due ottiche di riferimento (il 21 e il 32), non facendo io i tagli interni ma muovendo gli attori rispetto alla macchina da presa per darmi emozioni o per farmi distaccare da quello che stavamo raccontando” ha concluso Alessio Maria.
Quattro metà
Foto: Netflix
