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“Avatar: La via dell’acqua” supera il miliardo al box office: ma la bellezza di un film sta nel suo incasso?

Avatar 2 ha superato il miliardo di dollari di incasso al box office in 14 giorni e, nella classifica, si avvicina a Top Gun Maverick. Ma visto che si parla sempre di numeri: l’incasso è garanzia della riuscita di un film?

di Sara Radegonda | 31 Dicembre 2022
Foto: Lightstorm Entertainment

In un panorama cinematografico sempre più affaticato e pigro, in cui il pubblico si è assopito nella bolla della comfort zone del divano di casa propria dimenticando la bellezza del cinema in sala, il peso dei numeri c’è e si sente. Le dimensioni in alcuni casi contano eccome, soprattutto quando si parla di un kolossal come il sequel più atteso dell’anno, Avatar: La via dell’acqua, firmato da un indiscusso re del genere come James Cameron. Dopo i timori iniziali, dovuti ai 350 milioni di dollari di costi di produzione del film, Avatar 2 ha superato la soglia del miliardo di incasso al box office (1 miliardo e 25 milioni di dollari per essere precisi) in neanche 14 giorni dall’uscita nelle sale, avvicinandosi sempre di più a Top Gun: Maverick, il sequel del franchise con Tom Cruise che detiene ancora il primato del miglior incasso del 2022.

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Avatar 2 incasso box office supera il miliardo e si avvicina al miglior incasso 2022

Nonostante l’hype per l’uscita di Avatar 2 – e la relativa Fomo ad esso connessa – fosse alle stelle, considerando soprattutto la distanza di 13 anni dall’uscita del primo film, ad occupare principalmente il dibattito e i titoli di giornale è stato, non tanto lo straordinario capolavoro nuovamente firmato da Cameron, bensì l’incasso e il relativi costi di produzione. Quindi, così come era successo per Top Gun: Maverick, sorge spontaneo chiedersi se la bellezza e la buona riuscita di un film stia nel suo incasso o se ne esuli da esso; se un incasso da record sia garanzia di un film ben scritto e realizzato, o se le due componenti – la concretezza del denaro e la poesia intrinseca del film – abbiano invece un rapporto dialettico, per cui un bel film è inevitabilmente destinato al successo e viceversa. Interrogativi che alimentano da sempre il dibattito ma che, in un caso come quello di Avatar: La via dell’acqua, risultano del tutto superflui: un kolossal del genere infatti esula di gran lunga tutte le dinamiche che potrebbero invece coinvolgere un “classico” film.

Avatar

foto: Lightstorm Entertainment

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Avatar 2 recensioni consacrano il sequel nella rosa dei grandi capolavori

Se l’evidenza della storia del cinema ci insegna che non sempre la bellezza di un film – intesa nell’oggettività del termine – è stata garanzia del suo successo, un kolossal come Avatar 2 è esente da ogni paragone, in quanto il suo successo fa forza sia sulla componente della fama – che avrebbe traghettato in ogni caso il pubblico al cinema -, ma soprattutto sulla sua straordinaria realizzazione che ha regalato alla storia un capolavoro della computer grafica. Dunque il sequel firmato da Cameron era destinato al successo per sua stessa natura generatrice, ma questo non ha impedito la realizzazione di quello che è a tutti gli effetti un capolavoro, non solo nelle sue componenti tecniche ma anche legate alla storia stessa del film. L’amore profondo per la natura tiene nuovamente insieme una storia che abbandona l’individualità del primo capitolo per ergersi a significato universale, immergendosi nell’indagine del significato di famiglia: la forza dell’amore di un padre e di una madre per i propri figli diventa metafora di quello della madre terra per l’ecosistema, nel dialogo eterno tra uomo e natura che ha ispirato i grandi poeti della storia e che oggi, grazie a Cameron, trova il riscontro visivo in un sequel che entra a pieno titolo nella rosa dei grandi capolavori del cinema.