Il quotidiano Il Foglio ha tentato in queste ore di fare chiarezza sul caso Non è L’Arena e in particolare sulla chiusura anticipata, portando alla luce quelle che sarebbero le vere ragioni di una scelta tanto dura. Il programma condotto da Massimo Giletti è infatti stato sospeso improvvisamente a poche settimane dal termine. Le cause dietro questa repentina sospensione non erano ancora chiare, ma sono state avanzate molte ipotesi per quanto riguarda i rapporti con Urbano Cairo, proprietario di La7. Ecco cosa sarebbe successo secondo Il Foglio.
Non è l’Arena chiude: l’indagine de Il Foglio
Le reali motivazioni dietro la sospensione del programma sarebbero legate alla figura di Giletti e in particolare all’elevato costo che ha comportato a Urbano Cairo: “Massimo Giletti faceva perdere una barca di soldi a Urbano Cairo“, ha scritto Merlo sul giornale. Il giornalista ha parlato poi di una situazione economicamente critica che era diventata insostenibile, considerando Cairo “uno che a La7 riesce a tagliare i costi persino delle colazioni al mattino”. Chiaro il riferimento al costo medio per puntata del programma di Giletti, circa 150 mila euro.
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Massimo Giletti Non è L’Arena: tornerà l’idillio con la rete?
Oltre alle motivazioni che hanno portato alla fine del matrimonio tra Giletti e La7, la gestione del caso ha fatto mormorare gli addetti ai lavori. Si è innescata una serie di botta e risposta tra Massimo Giletti e Urbano Cairo che ha reso il fatto ancora più critico: da una parte Giletti ha attaccato Cairo per aver fatto perdere ai collaboratori al programma il loro posto di lavoro, dall’altra Cairo ha ricordato a Giletti della piena libertà di cui ha goduto nei 6 anni passati a La7. Chissà che non troveranno un punto di incontro per ricucire i rapporti.
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