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Donald Trump in carcere (di nuovo): la sua foto segnaletica entra nella storia

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è presentato al carcere di Atlanta, in Georgia, dopo l’ultima incriminazione relativa alle elezioni presidenziali del 2020

di Beatrice Anfossi | 25 Agosto 2023
Foto: Fulton County Sheriff's Office via AP

Donald Trump è stato arrestato, di nuovo. Anche questa volta si è trattato di pura prassi: l’ex presidente degli Stati Uniti si è recato spontaneamente nel carcere di Atlanta, dove è stato messo in stato di fermo perché coinvolto in un’indagine che riguarda lui e altre 18 persone, accusate di aver tentato di sovvertire il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. Secondo la prassi statunitense, al tycoon è stata scattata una foto segnaletica, che a suo modo ha fatto la storia: è la prima, infatti, realizzata ad un ex presidente degli Stati Uniti. Trump, che al momento è soltanto incriminato (in attesa del processo), ha poi lasciato il carcere pagando una cauzione di 200.000 dollari.

Nella foto, diffusa dai media, Donald Trump appare decisamente sprezzante: una scelta ben ponderata, stando a quanto spiegato da alcuni suoi consiglieri. Gli stessi – riporta il Corriere della sera – hanno riferito che l’ex presidente ne è “molto soddisfatto”. Lo stesso Trump l’ha condivisa con un post su X (ex Twitter) – tornando a scrivere sulla piattaforma di Elon Musk dopo più di due anni – approfittandone per promuovere la sua campagna elettorale in attesa delle elezioni del 2024.

 

Nonostante i toni di sfida, in una dichiarazione rilasciata nella serata di giovedì a Fox News Donald Trump ha ammesso che “non è stato piacevole, soprattutto visto che non ho fatto nulla di male”. Una tesi portata avanti da Trump con ostinazione, come ribadito anche ai giornalisti che lo attendevano all’aeroporto di Atlanta: “Abbiamo ogni diritto – ogni singolo diritto – di contestare un’elezione che riteniamo disonesta. E noi pensiamo che sia molto disonesta”, ha detto l’ex presidente in merito alle elezioni presidenziali del 2020.

Quella relativa ai presunti tentativi di broglio è in realtà la quarta incriminazione a cui Donald Trump è stato sottoposto nel corso di quest’anno, con tre indagini federali che lo vedono indagato con svariate accuse, tra cui quella di aver trasportato illegalmente documenti riservati nella sua residenza di Mar-a-Lago. Proprio per questo, Trump era già stato arrestato a giugno in quel di Miami, per poi essere rilasciato poco dopo. Nel frattempo, la campagna elettorale continua… e potrebbero esserci delle sorprese.