Per tutti coloro che sono stati adolescenti nei primi anni Duemila, il 3 ottobre non può essere un giorno qualsiasi. Per chi fosse estraneo alla cinematografia cult dei primi anni del nuovo millennio, la data è divenuta iconica grazie al film Mean Girls con protagonista Lindsay Lohan nei panni di Candy, un’adolescente alle prese con le perfide compagne di liceo. Ma perché il 3 ottobre? Per chi non lo sapesse, la data è diventata popolare per una scena del film in cui Aaron Samuels (Jonathan Bennett) chiede a Cady Heron (Lindsay Lohan) che giorno è, e lei risponde: “È il 3 ottobre“. Una scena divenuta cult per un’intera generazione e che, nel corso degli anni, ha visto i fan più fedeli ritrovarsi più uniti che mai – pronti ad abbandonarsi al piacere della nostalgia – proprio il 3 ottobre.
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Mean Girls Day, il regalo speciale di Paramount per i fan
Ma quest’anno l’iconica ricorrenza si arricchisce di un prezioso regalo: in occasione di questa data, Paramount Pictures ha lanciato un account ufficiale per Mean Girls su TikTok e ha reso disponibile gratuitamente sulla piattaforma l’intero film di un’ora e 47 minuti, suddiviso in 23 clip. Un account che ha scelto di rendere omaggio ai momenti più iconici del film con la bio dell’account ufficiale di TikTok che recita: “Sali, perdente, andiamo a fare shopping”, riprendendo la frase della Mean per eccellenza Regina George (Rachel McAdams).
@paramountplusit Buon 3 ottobre 🎀 #MeanGirlsDay #MeanGirls #LindsayLohan #CinemaTok #filmtok #tiktokmademewatchit #filmdavedere #rachelmcadams #amandaseyfried #accadeoggi ♬ suono originale – Paramount+ Italia
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Mean Girls film su TikTok: il regalo per il pubblico è anche una piccola rivoluzione
Dietro al Mean Girls Day e alla decisione di Paramount di pubblicare l’intero film su TikTok c’è una piccola – ma enorme – rivoluzione. Mentre il mondo del cinema e delle sale cerca con grande fatica di sopravvivere, l’approdo della settima arte sui social – per altro in un social dal formato esclusivamente verticale – potrebbe aprire un nuovo sentiero parallelo a quello delle piattaforme streaming. Un cross-over inaspettato (ma non troppo) che spinge alla riflessione sugli orizzonti futuri in cui dovrà imbattersi la settima arte e sull’ingombrante presenza del mondo del marketing, il quale sembra ormai dettare le regole di un’intera industria.
