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Michele Placido: “Ho detto ai miei figli di votare Di Maio”

Il regista italiano tra politica, teatro e cinema Michele Placido torna a parlare di politica italiana. Ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, l’attore ha spiegato di aver suggerito ai suoi figli di votare Cinquestelle: “I miei figli mi avevano chiesto un consiglio e io gli ho detto di votare Di Maio, gli […]

di Ruggero Biamonti | 27 Novembre 2018
Foto: Youtube

Il regista italiano tra politica, teatro e cinema

Michele Placido torna a parlare di politica italiana. Ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, l’attore ha spiegato di aver suggerito ai suoi figli di votare Cinquestelle: “I miei figli mi avevano chiesto un consiglio e io gli ho detto di votare Di Maio, gli ho detto ‘se ve lo sentite, fatelo'”. E aggiunge: “Forse non è in linea col mio passato politico ma io darei fiducia a questo governo, come bisognerebbe sempre dar fiducia e far lavorare chi vince democraticamente. Poi già alle europee abbiamo la possibilità di respingerli”.

E lui invece chi ha votato? “Ho votato solo alla Regione per Nicola Zingaretti, mentre alle politiche non ho votato. Per la segreteria del PD mi piace Minniti”. Minniti, però, viene accusato di essere troppo di destra per il ruolo a cui si candida. “Ha il polso” dice l’attore, e scherza: “Poi lui è stato Ministro degli Interni e da ex poliziotto, da Commissario Cattani, mi sento un po’ obbligato a votarlo”, riferendosi al suo ruolo ne La Piovra.

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Al momento Placido è a teatro con un classico, Sei Personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Durante l’intervista gli chiedono, oggi chi per chi avrebbe votato il grande autore siciliano, Luigi Pirandello? “Avrebbe votato sicuramente a destra”, sostiene l’artista. Per Forza Italia? “No, Pirandello era molto moralista. Lui è stato un mussoliniano della prima ora, era interessato ad un fascismo sociale”.

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Una parola anche sul grande regista italiano che ci ha lasciati pochi giorni fa: “Bernardo Bertolucci è stato uno dei più grandi registi del dopoguerra, su questo non c’è dubbio. E’ stato colui che ha reinventato, con Bellocchio, il cinema italiano con la nouvelle vague italiana”, dice sapientemente. Una bella chiacchierata su cinema e politica con il regista, che non si è mai tirato indietro su questi due fronti. Qualche settimana fa aveva infatti ribadito il suo appoggio per Matteo Salvini e in generale per questo governo.