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Sanremo 2020: Roberto Benigni porta l’Amore al Festival

Il Premio Oscar tra satira politica e il Cantico dei Cantici Dopo nove anni torna Roberto Benigni al Festival di Sanremo e da ormai quarantanni le sue apparizioni sono destinate a lasciare il segno. Ironico provocatore sa mescolare cultura alta e bassa, l’aulico col prosaico come pochi. A Sanremo 2020 sceglie di portare il Cantico […]

di Ruggero Biamonti | 7 Febbraio 2020
Foto: Ipa

Il Premio Oscar tra satira politica e il Cantico dei Cantici

Dopo nove anni torna Roberto Benigni al Festival di Sanremo e da ormai quarantanni le sue apparizioni sono destinate a lasciare il segno. Ironico provocatore sa mescolare cultura alta e bassa, l’aulico col prosaico come pochi.

A Sanremo 2020 sceglie di portare il Cantico dei Cantici, testo ostico contenuto nella Bibbia, ma il nostro ha già saputo affrontare con disinvoltura (e rispetto) la Costituzione italiana e la Divina Commedia.

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Ma prima un po’ di satira politica e sociale: “Nel 1980 (quando lo ha presentato ndr), era il 30esimo, ora è il 70esimo. Raggiunto quota 100, Sanremo può andare in pensione), c’è spazio anche per una stoccata a Matteo Salvini: “E’ cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c’è gente che canta?”

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Ritornando al monologo Benigni si muove con sensibilità nel testo sacro: “C’è l’amore, c’è la dolcezza, l’erotismo. Questo sì che fa paura, altro che le guerre. E’ un libro pieno d’amore, visto come frammento d’infinito. L’amore è l’infinito messo alla portata di tutti noi. Non esiste nessuna vita che almeno per un momento non sia stata immortale”.

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Fonte: PrPhotos

E pensare che c’era qualcuno che non lo voleva, che ha protestato per il compenso di Benigni per la partecipazione a questo Sanremo 2020, certo ha preso una cifra considerevole, ma tutto si ridimensiona se rapportata al prestigio dell’artista e agli investimenti fatti per il Festival, come hanno fatto notare certi pubblicitari.

“Non dimentichiamo – fanno notare gli addetti ai lavori– che stiamo parlando di un Premio Oscar nonché di un’artista enorme, riconosciuto internazionalmente, che può assolutamente valere un ‘mezzo-cachet’ di una qualsiasi altra rockstar”.

Ruggero Biamonti