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Alberto Angela, dichiarazione shock: “Ho rischiato di morire”

Il celebre divulgatore racconta un terribile episodio accadutogli nel 2002 Un racconto veramente scioccante quello di Alberto Angela alla redazione di Di Più. Il divulgatore ha reso nota un’esperienza terribile accadutagli nel 2002 in Africa, nel deserto tra il Niger e l’Algeria, mentre stava girando una puntata di Ulisse – il piacere della scoperta. Nonostante […]

di Redazione di Rumors.it | 23 Aprile 2020
Foto: Youtube

Il celebre divulgatore racconta un terribile episodio accadutogli nel 2002

Un racconto veramente scioccante quello di Alberto Angela alla redazione di Di Più. Il divulgatore ha reso nota un’esperienza terribile accadutagli nel 2002 in Africa, nel deserto tra il Niger e l’Algeria, mentre stava girando una puntata di Ulisse – il piacere della scoperta. Nonostante siano passati ormai 18 anni il ricordo dell’episodio è ancora spaventosamente vivido nella sua mente: per ore lui e la sua troupe sono rimasti in balia di un gruppo di criminali e banditi, senza possibilità di fuga.

“Ho rischiato di essere ucciso” – racconta Alberto Angela nell’intervista – “Dopo una cinquantina di chilometri in pieno deserto, si è materializzato un veicolo velocissimo da cui sono scesi tre individui, con turbante e occhiali da sole, kalashnikov e pistole alla mano, intimandoci di fermarci. Sono state 15 ore terribili: siamo stati tutti percossi, minacciati e poi derubati di tutto: attrezzature, soldi, fedi nuziali, orologi, cellulari, bagagli. Sempre sul filo di una tortura psicologica”

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“Prima ci chiedevano hashish, poi alcol, soldi, se fossimo spie. Giocavano con noi terrorizzandoci senza un chiaro obiettivo, nè una logica. Cercavamo di farci coraggio”, disse il conduttore figlio d’arte. Ma il momento più terrificante ancora doveva giungere: “La notte è stata un po’ da condannati a morte, pensavamo di non farcela, visto che a un certo punto ci avevano messo in fila come per fucilarci”. Alla fine, Alberto Angela e la sua troupe vennero riportati sul luogo dal quale erano stati rapiti, ma dove la loro attrezzatura era sparita.

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Alberto Angela: “Esperienze come questa ti cambiano la vita”

Rientrati in Italia, a Fiumicino, nessuno di loro portava segni evidenti delle torture, ma Alberto Angela ha spiegato che si tratta di un’esperienza che “ti porta a fare un bilancio e a riflettere sul valore della vita, e ad amarla poi di più. Siamo tornati a vivere una seconda volta. Il mio pensiero va a figure come Palmisano, Ilaria Alpi, la Cutuli, al giornalista americano. A noi è andata bene”.