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Kevin Spacey e i disoccupati per Covid-19: “Vite stravolte in un attimo”

Kevin Spacey esprime la sua vicinanza ai disoccupati a causa del coronavirus Kevin Spacey è solidale con quanti hanno perso il lavoro a causa del coronavirus, la carriera del divo di American Beauty è infatti precipitata nel 2017, quando l’attore Anthony Rapp l’ha accusato di molestie sessuali. La cattiva condotta sessuale del 60enne risale a […]

di Redazione di Rumors.it | 8 Maggio 2020
Foto: PrPhotos

Kevin Spacey esprime la sua vicinanza ai disoccupati a causa del coronavirus

Kevin Spacey è solidale con quanti hanno perso il lavoro a causa del coronavirus, la carriera del divo di American Beauty è infatti precipitata nel 2017, quando l’attore Anthony Rapp l’ha accusato di molestie sessuali. La cattiva condotta sessuale del 60enne risale a quando Rapp, oggi 48enne, era ancora minorenne. In seguito alle accuse Spacey ha anche fatto coming out attraverso il suo account di Twitter, seppur smentendo quanto sostenuto dal collega.

Nel podcast Bits & Bretzels l’attore ha espresso la vicinanza ai disoccupati per via dell’emergenza sanitaria: “Posso immedesimarmi nelle persone che hanno sentito il mondo bloccarsi improvvisamente”. Spacey aveva infatti parlato di questa sensazione che lui stesso ha provato nei 2017 al DailyMail: “Non credo che sia sorprendente sentire che il mio mondo si sia completamente stravolto nel 2017. Il mio lavoro, le mie relazioni, la mia posizione nella mia stessa società si sono volatilizzate nel giro di poche ore”.

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“E mentre alcuni di noi si sono trovati in situazioni simili per tante diverse ragioni, io sono ancora convinto che alcune difficoltà emotive sono comunque molto simili… Quindi sento empatia per le persone a cui è stato detto che non possono tornare a lavoro o che potrebbero perdere il posto. È una situazione su cui non hai nessun controllo”,  ha dichiarato Spacey.

Nel frattempo la ex star di House of Cards ha negato ogni accusa di molestie a suo carico, sempre di carattere sessuale, che sono 6 in totale nel Regno Unito e si collocano tra il 1996 e il 2013, alle quali se ne aggiunge una a Los Angeles, mossa da un massaggiatore. Quest’ultima causa era stata respinta lo scorso dicembre, quattro mesi dopo la morte inaspettata dell’accusatore, il caso è infatti stato archiviato con pregiudizio, il che significa che non può essere riformato.

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