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Gianmarco Tognazzi, racconto shock: “Stavo per morire”

Gianmarco Tognazzi svela aneddoti dell’infanzia e il rapporto con il padre Ugo In diretta a Vieni Da Me su Rai 1, Gianmarco Tognazzi ha svelato un segreto che si porta dentro da quando era solo un bambino. In collegamento telefonico con Caterina Balivo, il figlio di Ugo Tognazzi racconta il tragico evento e chi lo […]

di Redazione di Rumors.it | 22 Maggio 2020
Foto: Instagram

Gianmarco Tognazzi svela aneddoti dell’infanzia e il rapporto con il padre Ugo

In diretta a Vieni Da Me su Rai 1, Gianmarco Tognazzi ha svelato un segreto che si porta dentro da quando era solo un bambino. In collegamento telefonico con Caterina Balivo, il figlio di Ugo Tognazzi racconta il tragico evento e chi lo ha influenzato maggiormente da piccolo.

“Stavo per morire, mi si è gonfiato il collo”, così racconta Tognazzi alla Balivo che ascolta incredula. Parlando della sua infanzia, l’attore romano ha rivelato che Enzo Jannacci era un grande amico di famiglia e durante una cena ha persino salvato la vita al piccolo Gianmarco.

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gianmarco tognazzi

Foto: RaiPlay

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Gianmarco Tognazzi ricorda l’incidente dal quale lo salvò Enzo Jannacci

“Mi salvò la vita durante un Natale a Varese. Ebbi una strana crisi, mi si gonfiò il collo, stavo per soffocare e mi fece un punturone che mi salvò la vita. Avevo quattro anni e non ricordo bene. Ma era un grande dottore”, racconta in diretta su Rai 1.

Un’altra grande influenza musicale fu quella di Giorgio Gaber. Caterina Balivo poi conclude confessando: “Sono un po’ invidiosa dei figli d’arte, perché i vostri genitori non scompariranno mai. Continuerete a vederli negli splendidi filmati dei loro film e spettacolo”.

Gianmarco Tognazzi ha anche parlato del padre, Ugo. “La sua grande dote era quella di essere un eterno bambino, quando un artista riesce sempre a tirare fuori il bambino che è in sé, continua a divertirsi facendo questo mestiere”.

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Poi ha concluso dicendo che suo padre era decisamente diverso da quello di tutti gli altri, ma comunque affettuoso. “Era inutile chiamarlo papà, lui era abituato ad essere chiamato da tutti Ugo, se lo chiamavi papà c’era il silenzio, se lo chiamavi Ugo avevi la sua attenzione”, racconta Gianmarco Tognazzi.