Per Vanity Fair il numero in uscita è speciale e dedicato interamente alla bellezza inclusiva. Il mondo oggi sta cambiando ed insieme ad esso anche il concetto stesso di bellezza. E per rappresentare tale cambio di paradigma la rivista ha scelto tre volti noti e amati dal grande pubblico: Katia Follesa, Michela Giraud e Caterina Guzzanti. Le tre donne che ci hanno fatto ridere in LOL, il programma lanciato su Amazon Prime Video.
Ma non tutti sono stati convinti dalla copertina della rivista, pubblicata in anteprima sul profilo Instagram di Vanity Fair. Molti utenti hanno notato un eccessivo uso del fotoritocco, in modo da conformare le tre comiche agli standard di bellezza e mandando un messaggio diametralmente opposto a quello che la copertina voleva simboleggiare. Un utente scrive: “Ah, perché sta foto non è intrisa a più non posso di canoni estetici vecchi e definitissimi?! Quello che non sopporto è quando si vuol vedere un cambiamento, ma il cambiamento non ci sta proprio, è uguale a prima e lo si vuol spacciare come nuovo e più giusto!” ricevendo 81 likes.
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Katia Follesa Junior Bake Off Italia/ Foto: Ufficio Stampa
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E poi ancora: “Ce l’avevate quasi fatta, poi Photoshop vi ha preso la mano…ma perché? Sono donne stratosferiche ma perché avete sentito il bisogno di stravolgerle? Io lo trovo oltraggioso perché così state ammettendo che al naturale non andavano bene… e invece vanno benissimo. Che peccato”. Quello che si nota dai commenti è un pubblico stufo delle ipocrisie e pronto a un vero cambiamento di rotta per quella che è la rappresentazione mediatica delle donne, che non sia fatto solo di parole.
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Nuova Cover Vanity Fair: Katia, Michela e Caterina le tre protagoniste
“Ma allora fotografate per come sono. Siate sinceri e non schizofrenici. Se volete mandare un messaggio, mandatelo dritto, atrimenti non siete credibili. Tutto ‘sto fotoshop, secondo voi aiuta? Predicate bene e razzolate malissimo!”, scrive un altro utente. Per ora né Vanity Fair, né Nima Benati – l’autrice dello scatto – né le tre protagoniste hanno risposto a queste argomentazioni.