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Le Iene, Joe Bastianich racconta il conflitto tra Russia e Ucraina: le storie dei civili in fuga

Ieri sera in prima serata l’imprenditore e ristoratore più famoso della tv ha raccontato cosa sta accadendo sul confine tra Polonia e Ucraina

di Redazione Rumors.it | 3 Marzo 2022
Joe Bastianich, Le Iene 2022 - Foto: Ufficio stampa Mediaset

Ieri sera, mercoledì 2 marzo, in prima serata su Italia 1, è stato trasmessa una nuova punta deLe Iene, lo show condotto da Belèn Rodriguez e Teo Mammucari. Durante l’appuntamento sono apparsi diversi ospiti, tra cui i due comici Max Angioni ed Eleazaro Rossi, oltre ad Anna Safroncik, Carolina Crescentini e Dargen D’Amico. Ma il vero protagonista della puntata si è rivelato l’esordiente, almeno come iena, Jo Bastianich. Il ristoratore americano ha portato un reportage per raccontare cosa stia accadendo al confine tra Polonia e Ucraina. Il noto imprenditore qualche giorno fa era partito come inviato proprio per il confine tra i due Paesi per dare un aiuto concreto agli sfollati. Jo ha potuto parlare della sua esperienza diretta e delle conseguenze della guerra su una quotidianità ormai stravolta. In un Paese ormai dilaniato dal dolore, all’ordine del giorno ci sono la fuga dalle bombe, lo smarrimento, la disperazione, la fame e il freddo, soprattutto di mamme e bambini che chiedono, oggi più che mai, tutto l’aiuto possibile.

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L’ex giudice di Masterchef è partito come inviato al confine insieme ad Alina, una donna e mamma ucraina residente in Italia, intenzionata a ritrovare la sua famiglia. Suo figlio, un giovane di 19 anni anni, si era recato nei giorni scorsi nella sua terra d’origine per difenderla dagli attacchi russi. In questa avventura l’americano si è trovato davanti la disperazione di migliaia di persone la cui quotidianità è stata stravolta dalla guerra. Bastianich ha raccontato cosa ha vissuto in quei giorni: “Siamo partiti da Milano in macchina e siamo arrivati a Krakovets, a pochi chilometri da Leopoli, venerdì scorso, il giorno dopo l’avvio dell’offensiva russa. Abbiamo capito immediatamente che la situazione era drammatica a livello umanitario“. Jo ha spiegato nel dettaglio cosa ha visto al suo arrivo: “Ci siamo trovati davanti i primi profughi che uscivano dal confine, donne e bambini che hanno bisogno di tutto, acqua, pannolini, carta igienica. All’inizio i campi polacchi non erano ancora attrezzati ad accoglierli, poi i cittadini si sono mobilitati mettendo a disposizione quello che hanno. Ieri siamo venuti via, c’erano alcune tende piene di cibo, una tenda riscaldata… Alcuni profughi hanno la fortuna di avere una famiglia ad attenderli al confine, altri invece rimangono lì”.

 

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Jo è rimasto piuttosto scosso da questa esperienza e ha dichiarato: “Ho visto scene che mi hanno fatto pensare alla Seconda Guerra Mondiale: colonne di auto lunghe due o tre giorni di cammino nel tentativo di attraversare il confine con la Polonia, lo strazio delle famiglie divise, donne e bambini da una parte, gli uomini chiamati a difendere il loro Paese. E centinaia di profughi che hanno bisogno di tutto, specie se non hanno qualcuno che li aspetti”. L’imprenditore è stato colpito da questo dramma in modo particolare, anche per via di alcuni motivi personali: “La mia famiglia è stata costretta a emigrare dall’Istria, ha vissuto nei campi di accoglienza, grazie alla Caritas si è trasferita in America. Anche queste erano persone normali, avevano una casa, un’auto, un lavoro, da un giorno all’altro hanno dovuto fare le valigie e partire per sempre o per chissà quanto… è stata l’emozione più forte”. A Jesolo è rientrato con la madre, la sorella e la nipote di Alina. Il padre, di 64 anni, ha scelto di restare, e così anche il nipote di 19 anni: “Credono nel loro Paese, amano la loro cultura e non si sentono un pezzo di Russia“.

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Joe Bastianich Ucraina: dal confine racconta le emozioni dei civili in fuga

Durante il resto della puntata si sono susseguiti il servizio di Giulio Golia sulle ripercussioni dell’invasione russa sulle imprese, a cominciare dall’aumento del prezzo del grano e del gas, con il relativo impatto sui costi al dettaglio. Matteo Viviani ha fornito un approfondimento sul fotovoltaico, sulla sostenibilità ambientale e sull’ipotesi di tornare alle centrali a carbone. Infine l’inchiesta di Roberta Rei ha focalizzato l’attenzione sulle carceri russe, grazie ai video di Sergei Savelyev, un giovane bielorusso, oggi attivista, che in carcere, durante i suoi 7 anni di detenzione, ha assistito a torture inimmaginabili.

 

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