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Venezia 2022, a tu per tu con Matteo Crea: “Non voglio scegliere tra musica e cinema”

Direttamente da Venezia, dove si trova in concorso alla Settimana della Critica con il film “Margini”, l’attore protagonista Matteo Crea ha rivelato ai nostri microfoni sogni e retroscena della sua carriera atipica

di Franca Cutilli | 6 Settembre 2022
Matteo Creatini - Foto: Ufficio Stampa / ©shipmate

Nella splendida cornice della Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, non tutti sanno dell’esistenza della Settimana Internazionale della Critica. Qui, è in concorso proprio nell’edizione in corso il film Margini, con Niccolò Falsetti alla regia e Zerocalcare autore della locandina. Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di conoscere uno dei protagonisti, Matteo Creatini, anche conosciuto come Matteo Crea, che si è raccontato e ci ha svelato alcuni retroscena interessanti.

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Piacere di conoscerti Matteo, come sappiamo sei in concorso con il film Margini alla Settimana Internazionale della Critica, nel contesto del Festival del Cinema di Venezia. Cosa si prova ad essere lì da protagonista e non da semplice ospite?

Beh, intanto è super emozionante perché è un contesto molto prestigioso, quindi ritrovarsi qui in questa festa che è la Mostra del Cinema è bellissimo, ma è ancora più bello esserci con un film che unisce musica e cinema, che sono le due cose che amo di più nella vita. Mi sento doppiamente fortunato.

 

Margini arriverà presto nelle sale (il prossimo 8 settembre). Cosa diresti al pubblico per invitarlo ad andare al cinema a vederlo?

Direi che è un film che se lo merita. Anche se sembra essere un film che parla di punk e di musica, in realtà coglie questo pretesto per affrontare temi molto più trasversali, come la vita in provincia, l’inseguire i propri sogni in un contesto ostile che ti tarpa le ali e, non ultimo, l’amicizia tra giovani. Ce ne sono di motivi per andare a vederlo!

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Mi pare di capire che questo film parli molto anche di te, che sei musicista, cantante e attore…

Sì, ti dico la verità, ci sono alcuni punti in cui l’aderenza al personaggio (Iacopo, ndr) è quasi inquietante perché da musicista di provincia tutte le varie fasi che uno affronta soprattutto agli esordi, come suonare alla festa dell’Unità, interfacciarsi con le istituzioni, essere sfrattati dalla sala prove, son cose che capitano quotidianamente a chi si approccia in questo mondo, a maggior ragione nel contesto della provincia. Ammetto che sono stati dei momenti in cui è stato divertente, ma anche commovente rivedere alcuni lati della propria vita in un’altra storia.

Ti piacerebbe cimentarti in un’esperienza simile in futuro?

Beh sì, me lo auguro. Anzi, per forza!

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Matteo Creatini – Foto: Ufficio Stampa / ©shipmate

 

In questi giorni di presentazioni abbiamo sentito parlare di “Margini Fest”, di cosa si tratta?

Oltre alla promozione canonica del film, nelle sale cinematografiche, è stato pensato questo format che unisce il film e la sua componente punk. Ci saranno varie date; posso anticipare le date dell’8 settembre a Roma e il 17 settembre a Milano, dove suoneranno band giovani del panorama italiano punk e noi del cast presenteremo il film e racconteremo qualche retroscena.

Matteo Crea intervista: una vita tra due fuochi, musica e cinema

Come ti sei trovato, da adulto, a portare avanti alla pari le carriere nel cinema e nella musica?

Sicuramente fare entrambe le cose aiuta perché il cinema è un ambiente in cui si incontrano tante persone interessanti, si entra a contatto con storie interessanti, che ti danno ispirazione, voglia di scrivere (musica, ndr) e di guardarti dentro in un certo modo. Viceversa, la musica ti dà l’energia, la voglia di stare sul palco che se hai passione riesci a traslare anche nel campo del cinema. Sono molto appassionato di entrambi, penso sia questo il segreto, oltre che divertirsi.

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È un po’ come chiedere se si voglia più bene a mamma o a papà, ma se proprio dovessi scegliere tra musica e cinema, sapresti scegliere una delle due?

Purtroppo no, mi diverto un sacco a fare entrambe le cose. Faccio fa più tempo musica, ma da quando ho scoperto il cinema è stato un amore a prima vista. Sono due campi che metto sotto il nome di “arte”. Il mondo dell’arte ti permette di contaminarti. Non voglio scegliere tra mamma e babbo sennò si offendono (ride, ndr).

 

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Pur essendo cantante e chitarrista nella vita, nel film ti sei trovato a cimentarti con il basso: com’è andata?

Non è stato facile. Chiaramente strimpello il basso per la produzione delle mie tracce, ma non sono un bassista. Il fatto di dover interpretare una band di “scappati di casa” non richiedeva grande talento. È stato molto bello, mi son sentito messo alla prova. Difficile ma anche molto stimolante.

Archiviata la parentesi del Festival di Venezia, in futuro dove ti vedremo?
Farò uscire a breve tanta musica, oltre a presentare Margini e ai festival.

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Se dovessi presentarti ad un pubblico che non ti conosce, come ti descriveresti?

Sono un ragazzo che ha grande passione per la musica e per la recitazione. Io mi impegno, mi diverto un sacco, spero che quello che faccio potrà essere apprezzato.

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Matteo Creatini – Foto: Ufficio Stampa / ©shipmate