Kim Rossi Stuart ha rilasciato una lunga e profonda intervista a 7, settimanale del Corriere della Sera, durante la quale ha toccato diversi punti: dal rapporto con il figlio, alla scoperta della fede, fino al racconto del suo ultimo e terzo film, Brado. L’attore e regista è stato scoperto dal grande pubblico per il suo ruolo in Il ragazzo dal kimono d’oro e nella miniserie Fantaghirò, ma è stato il film Senza pelle di Alessandro D’Alatri ad averlo lanciato nel cinema adulto. Dal 2006 è diventato anche regista e ad oggi sono tre i film portano la sua firma.
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Durante l’intervista, Kim ha parlato del suo ultimo film, Brado, che uscirà nelle sale dal 20 ottobre. A tal proposito ha rivelato: “É un film tra il western e l’impresa sportiva che si intreccia ad altre tematiche più o meno profonde”, aggiungendo: “Ha un sottotraccia che trova nell’Edipo forse e anche in alcuni aspetti più legati a temi biblici che nel percorso mio e dei miei co-sceneggiatori sono stati forse la guida più importante”. Non un film sportivo all’americana per intenderci, ma qualcosa di più profondo che tocca uno degli altri temi che Kim ha affrontato nel corso dell’intervista: la religione.
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In merito al suo rapporto con la fede l’attore e regista ha affermato: “Sono nato in un contesto davvero agli antipodi del cristianesimo. Fino all’eccesso. Un contesto ostile e critico verso la Chiesa ai limiti dell’anticlericalismo“. Poi ha svelato: “É successo che ho incontrato delle persone, anche interne al mondo cattolico, che mi hanno davvero sorpreso e mi hanno molto riflettere sui miei pregiudizi nei confronti di quell’universo”. Alla domanda se, effettivamente, si sia convertito, Stuart ha risposto: “Sto studiando, approfondendo, cercando di comprendere il cristianesimo e i suoi temi. Credo che al di là del grado di fede che uno può avere sulle questioni più trascendentali, più misteriosi, nel cristianesimo ci sono le istruzioni per l’uomo più sagge in cui mi sia mai imbattuto”.
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Kim Rossi Stuart oggi: la vita privata dell’attore
Nell’ultima parte dell’intervista Kim ha raccontato alcuni particolari della sua vita privata, dal rapporto con il padre e la madre alle sue preoccupazioni da genitore. In particolare ha parlato del primogenito, Ettore, sul quale ha detto: “Vorrei preservarlo dal bisogno di conferme, di riconoscimento da parte degli altri di cui è malato questo mondo. Spero di riuscirci. Almeno un po’”.
