In occasione dell’uscita su Paramount Plus della prima edizione italiana di Are You The One? Italia, noi di Rumors.it abbiamo partecipato alla conferenza stampa di lancio e siamo riusciti ad intervistare il giovanissimo conduttore Luca Vezil. 31 anni, una super carriera da content creator all’attivo e una luce negli occhi che non lo abbandona mai: ecco le caratteristiche che lo hanno portato a diventare – quasi per caso – l’host del nuovo dating-game show disponibile sulla nota piattaforma di streaming e su MTV.
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Tra dinamiche interne del format e suoi piccoli spoiler, in questa breve chiacchierata Luca ci ha svelato alcuni retroscena sulla sua nuova avventura dal nome Are You The One? Italia, un esperimento sociologico sull’amore moderno in cui dieci ragazzi e dieci ragazze single arrivano in Gran Canaria (Spagna) alla ricerca dell’anima gemella. Un pool di esperti ha già identificato quali sono i loro match perfetti: dunque la metà della mela è proprio davanti a loro, devono solo trovarla! Ma andiamo a scoprire che cosa ci ha raccontato Luca Vezil!
Luca Vezil: leggi la nostra intervista!
Are You The One? Italia è il nuovo dating-game show disponibile su Paramount Plus: che cosa dobbiamo aspettarci da questa prima edizione italiana del noto format statunitense?
Dobbiamo aspettarci un dating-game: da un lato avremo la componente amorosa e tutto ciò che ne consegue (appuntamenti, liti, innamoramenti e persino momenti a luci rosse); dall’altro, una componente strategica perché i 20 concorrenti, suddivisi equamente in ragazzi e ragazze, nel corso di questa esperienza dovranno trovare la loro anima gemella (stabilita da un pool di esperti) per arrivare a vincere un montepremi da 200.000 €. Se non ci riusciranno il montepremi andrà in fumo. Ci saranno, dunque, diverse dinamiche che renderanno ancora più divertente e interessante il gioco.
Tra questi 20 personaggi, secondo te c’è qualcuno che potrebbe spiccare nel prossimo futuro, quindi di cui ci ricorderemo di più?
Secondo me sì, il personaggio più forte è Fatima: è una ragazza molto decisa, ha un background particolare e ha le spalle molto larghe, nel gioco sbaraglierà tutto e secondo me potrà far divertire gli spettatori. Tra i ragazzi, invece, c’è Leonardo che è un bellissimo ragazzo.
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In Are You The One? Italia vesti per la prima volta i panni di conduttore: che cosa ti porti dietro da questa avventura e che cosa invece pensi di aver lasciato lì a Gran Canaria (location in cui è ambientato il reality)?
Questa esperienza mi ha lasciato una grande consapevolezza dei miei mezzi. Sono molto autocritico con me stesso e sono una persona che tende a prepararsi molto prima delle proprie performance, di qualsiasi tipo esse siano, pertanto quando mi è stata proposta questa conduzione non ero del tutto sicuro che sarei riuscito a portarla a termine come avrei voluto. Alla fine dei conti, invece, posso ritenermi molto soddisfatto in primis perché mi ha dato molta sicurezza e poi perché penso di aver lasciato un buon ricordo sia tra i concorrenti sia con la produzione. Infine, devo ammettere che Gran Canaria è rimasta nel mio cuore.
Sappiamo che sei un ragazzo molto romantico ma alla base di questo dating-game ci sono delle analisi svolte da un pool di esperti che hanno stabilito i match perfetti. Un meccanismo che in qualche modo ricorda lontanamente quello delle app di incontri. Tu credi in queste nuove tecnologie oppure secondo te l’amore è un’altra cosa?
Come dicevi bene tu, all’interno del programma abbiamo un pool di esperti che in principio ha fatto tutta un’analisi psicologica sui protagonisti e in base a quei dati ha stabilito i componenti delle 10 coppie perfette. Io, però, se devo essere sincero, non credo molto, anzi direi per niente, nelle APP di dating e nel classico destra/sinistra perché credo si basino su aspetti troppo superficiali. Io penso che per innamorarsi veramente di una persona vada analizzato tutto l’insieme. Poi è chiaro che nessuno apre la scatola se non gli piace l’esterno però diciamo che io tendo a non fermarmi al coperchio. Le APP di dating, invece, al giorno d’oggi si fermano un po’ lì.