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Festival di Venezia 2023: i vincitori come un mosaico di grandi temi sociali

La giuria dell’80esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con i premi assegnati si fa bandiera di temi sociali e politici scottanti

di Filippo Piervittori | 10 Settembre 2023
Yorgos Lanthimos con il Leone d'Oro - Foto: Laurent Vu/SIPA/IPA

Si è chiusa l’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia che, con i premi assegnati dalla giuria, ha voluto veicolare e promuovere quest’anno tematiche sociali non di poco conto e lanciare, tra le righe, anche delle provocazioni forti alla società civile e alla politica. Un modo chiaro per dire che il cinema non solo non è morto ma con le sue produzioni è uno strumento capace di essere fonte di intrattenimento ma anche un grande contenitore di temi da dibattere per sensibilizzare giovani e meno giovani. E nel corso della premiazione il quadro di queste istanze si è composto come fosse un mosaico colorato.

Foto: Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC

Ad aggiudicarsi il Leone d’Oro il film in bianco e nero del regista greco Poor Things (Povere Creature!) di Yorgos Lanthimos con protagonista Emma Stone e con Mark Ruffalo e Willem Dafoe. A Venezia è stato presentato dal solo Lanthimos, essendo gli attori in sciopero da settimane. E qui il primo tema, quello dei diritti dei lavoratori nel mondo dello spettacolo, che è stato fortemente ribadito anche da Jessica Chastain, che a Venezia si è presentata ma è arrivata in laguna proprio indossando la t-shirt dello sciopero degli attori indetto il 13 luglio dal sindacato degli attori americani Sag-Aftra, dopo la rottura delle trattative con l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), che rappresenta l’industria cinematografica.

 

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Festival di Venezia 2023 vincitori: Leone d’Oro a Poor Things di Yorgos Lanthimos con il tema dell’emancipazione femminile e dell’uguaglianza tra le persone

La pellicola Poor Things è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1992 scritto da Alasdair Gray incentrato su Bella Baxter,  una donna riportata in vita con un cervello da bambina che scopre la sessualità naturalmente senza avere percezioni delle convenzioni sociali più classiche. Nel suo nuovo approccio all’amore Bella ha quindi la possibilità di sperimentare il rapporto tra i sessi in modo totalmente nuovo ed emancipato arrivando ad odiare ogni forma di diseguaglianza. Tematiche di estrema attualità in occidente e, purtroppo, poco toccate in altre zone del mondo, in cui le donne sono ancora soggiogate a varie forme di patriarcato.

Festival di Venezia 2023 vincitori: Leone d’Argento a Matteo Garrone per il film Io Capitano con il tema dell’immigrazione nel Mediterrano

Foto: Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC

Altro tema forte è indubbiamente quello rappresentato dal Leone d’Argento per la miglior regia vinto dal nostro Matteo Garrone per il film Io Capitano. È la storia del viaggio attraverso l’Africa di due ragazzi migranti che cercano di arrivare in Europa, un racconto tutto sviluppato dal loro punto di vista. Tra le storie ad ispirare Garrone quella di Kouassi Pli Adama Mamadou, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta che sul palco di Venezia ha preso una posizione netta e forte sul tema dell’immigrazione, tanto dibattuto dalla politica italiana ed europea: “Il film racconta una realtà vera. Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei che dedicassimo questo premio a tutte le persone che non sono potute arrivare a Lampedusa. E vorrei ricordare che quando c’è la voglia e la necessita di partire, nessuno ti può fermare. Occorre dare il diritto di accesso a noi giovani, il visto per viaggiare, e credo che sarebbe lo strumento per sbloccare il traffico di esseri umani e aiuterebbe ad affrontare il problema” ha spiegato Kouassi.

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Foto: Laurent Vu/SIPA/Ipa Agency

 

Festival di Venezia 2023 vincitori: Premio Speciale della giuria a Green Border di Agnieszka Holland con il tema dell’immigrazione tra Polonia e Bielorussia

Ma il tema dell’immigrazione, su un fronte diverso e non più Mediterraneo, torna in modo prepotente anche con un’altra pellicola premiata: quella della regista polacca Agnieszka Holland che ha conquistato il Premio Speciale della giuria per Green Border. Il film racconta tutte le violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate al confine tra Polonia e Bielorussia, zona calda anche per il conflitto tra Russia e Ucraina, dove i migranti siriani e africani vengono letteralmente rimpallati alle frontiere senza alcuna certezza e luoghi adeguati per poter vivere. “Non è stato facile girare questo film: ringrazio il produttore, che con ottimismo, coraggio e perseveranza lo ha reso possibile, i coregisti, la troupe, le istituzioni che in tutta Europa ci hanno aiutati. È stato una lotta ma è stato un dovere”, ha sottolineato Agnieszka Holland.

Foto: Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC

Festival di Venezia 2023 vincitori: Coppa Volpi a Caileey Spaeny protagonista di Priscilla di Sofia Coppola e a Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco

I riconoscimenti per gli attori, la Coppa Volpi, sono andati a Caileey Spaeny protagonista di Priscilla di Sofia Coppola e a Peter Sarsgaard per la sua interpretazione in Memory di Michel Franco. Nel film della Coppola emergono i temi del complesso mondo dei “divi”, dello spettacolo e dei miti più o meno falsi di un mondo che pare dorato ma che nella realtà dei fatti ha molti lati oscuri. Mentre in Memory Sarsgaard a fianco di Jessica Chastain intrepreta Saul, un uomo che affronta una storia d’amore complessa pur soffrendo di demenza precoce, ricordando tutto quello che è successo in passato, ma con molte difficoltà a comprendere i fatti che lo riguardano nel presente.

Foto: Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC

 

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Festival di Venezia 2023 vincitori: Orizzonti Extra, Micaela Ramazzotti vince il premio alla regia con Felicità

Infine Micaela Ramazzotti al debutto come regista con Felicità, la storia di una famiglia disfunzionale con due figli molto fragili, ha vinto Orizzonti Extra proprio per la sua regia. La Ramazotti commenta commossa e marca il suo tema, quello appunto della ricerca della serenità personale e familiare: “Questo premio lo dedico a chi sta vivendo un momento difficile, delicato, di infelicità nella vita. L’infelicita può durare a lungo ma dobbiamo lottare sempre per la felicità, cosa di cui tutti noi abbiamo bisogno”.

Foto: Andrea Avezzù La Biennale di Venezia – Foto ASAC