x

x

Andrea Moda Formula, una docuserie cult racconta il team di Formula 1 più iconico di sempre

3 puntate imperdibili che narrano la vera storia della Andrea Moda Formula, definito il peggior team di Formula 1 di tutti i tempi, e rendono giustizia a chi è stato, a suo modo, un “eroe moderno”

di Filippo Piervittori | 23 Novembre 2023

“4 anni fa, in un bar di Servigliano (Fermo), mentre stavo comprando un gelato a mio figlio Andrea, assieme a due amici e colleghi  ascoltammo da un tavolo di attempati signori, una vicenda che lì per lì ci parve impossibile. Quella di un giovane imprenditore marchigiano, Andrea Sassetti, proprietario di nigh club, di Ferrari, un jet personale e di un brand di scarpe ‘pronto moda’, che nel 1992 decise di pagare il biglietto d’ingresso a Bernie Ecclestone ed entrare dalla porta principale della Formula 1, fondando una scuderia tutta sua: la ‘Andrea Moda Formula’, passata poi alla storia come il peggior team di tutti i tempi. Era il dicembre del 2019″.

Inizia così il racconto appassionato di Massimiliano Sbrolla che, insieme a Giordano Viozzi, Cristiano Coini con Zoofactory.it, hanno lanciato nelle ultime settimane una docuserie divenuta già un cult. Tre puntate che raccontano questa originalissima e folle avventura della squadra di Formula 1 italiana “Andrea Moda Formula” che è riuscita a qualificarsi per un solo Gran Premio, quello prestigiosissimo di Montecarlo, con il brasiliano Roberto Moreno alla guida. Il giovane imprenditore Andrea Sassetti, con il suo modo di essere ma anche con i suoi look e le sue scelte azzardate portò, così, scompiglio nel paddock della Formula 1. Roberto Moreno di quell’avventura monegasca ricorda con il suo proverbiale sorriso: “Correre in Formula 1 è difficile. Correre e vincere in Formula 1 è molto difficile. Correre in Formula 1 sull’Andrea Moda è un miracolo. E l’ho fatto solo io”.

Andrea Moda Formula docuserie: le origini della squadra

La docuserie racconta con dovizia di particolari e tante testimonianze questa avventura che il sottoscritto conosce molto bene perché la Andrea Moda Formula nasceva dalle “ceneri” della squadra di Formula 1 umbra “Coloni” che ha dato i natali sportivi, per altro, ad Alessandro Alunni Bravi attuale Managing Director e Team Representative di Alfa Romeo F1 Team Stake. Della Coloni sono stato tifoso da giovanissimo (anche perché il team si trovava accanto ad una casa di famiglia), seguendo proprio le gesta in pista di Moreno che prima correva con la Coloni. E poi, per trasposizione, non potevo non divenire grande simpatizzante della Andrea Moda Formula che iniziò a girare in pista proprio con i vecchi telai della Coloni (che gli costarono l’esclusione dalla prime gare del campionato) fino ad avere poi una monoposto “tutta sua” e originale fabbricata in realtà da un’azienda inglese, la Simtek, che successivamente diventerà essa stessa squadra di Formula 1 piuttosto bohémien.

Altre curiosità imperdibili sul mondo dei motori 

Foto: Zoofactory

Continua Sbrolla con il suo racconto: “Iniziò una febbrile ricerca dei protagonisti oramai sparsi in tutto il mondo. Un viaggio pazzesco fatto di telefonate intercontinentali, ipotesi, congetture, navigazioni internettiane notturne, contatti inaspettati nel mondo del motorsport. Noi che mai avevamo seguito una gara di F1 nella vita. Arrivò il covid, il mondo si fermò e così anche la nostra piccola produzione. L’unica fortuna fu scoprire che il team manager abitava ancora a una manciata di km dai nostri luoghi d’origine, tra le colline della provincia di Macerata”.

Per i coraggiosi creatori della serie la sfida è stata ardua: “Pian piano prese forma una vicenda folle e divertente. Eppure nessun grande broadcast a cui presentammo il progetto, sembrò interessato. Fin quando gli amici di Sky ci fecero un pre-contratto di produzione, che durò giusto il tempo dell’arrivo di una mail dalla Formula 1, nella quale ci veniva detto che non ci avrebbero dato accesso agli archivi perché la vicenda ‘rischiava di gettare discredito alla Formula 1 stessa’. Una mazzata. Sky, ovviamente, annullò l’accordo. Avevamo 2 strade. Mollare tutto (foto inedite comprate e 15 interviste fatte in Italia), oppure fregarcene, e andare avanti. Scegliemmo quest’ultima, lavorandoci tra una produzione e l’altra. Nacque una fantastica community social di 8.000 persone che iniziò ad attendere pazientemente l’uscita del docu-film ( evento rarissimo nel panorama televisivo nostrano)”.

Andrea Moda Formula docuserie: Stefano Domenicali tra i protagonisti delle testimonianze

Insomma, un’iniziativa, una volta tanto, che nasce tra la gente e diventa un prodotto corale. Una sfida vinta. “Con la passione, la tenacia che non pensavamo di avere, e con l’aiuto di tante splendide persone (tra le quali lo storico direttore della rivista “Rombo” Franco Panariti coinvolto strada facendo dal nostro entusiasmo) riuscimmo nell’impossibile: incontrare a Londra Stefano Domenicali, CEO della Formula 1 per convincerlo ad aprirci i sacri archivi della Formula 1. E lui, divertitissimo, non solo lo fece, ma ci chiese di essere intervistato per dire la sua! Da lì in poi riuscimmo a coinvolgere persino il campione del mondo di quell’anno, un certo Nigel Mansell… “.

La tenacia ha ripagato Massimiliano Sbrolla, Giordano Viozzi e Cristiano Coini ma nulla è stato semplice: “I broadcast però continuavano a dirci ‘Ni’ , o a farci delle proposte economiche poco allettanti per una mini serie di 3 puntate da 45 minuti. Non solo. Avere accesso agli archivi della Formula 1, significava un investimento economico importantissimo. Specialmente per una piccola società come la Zoofactory. Ma lo facemmo. Ad agosto la Regione Marche si accorge di noi e ce lo fa presentare al Festival del cinema di Venezia.  Nel frattempo, visto che la cosa si faceva seria, l’avvocato ci consigliò di cambiare il titolo, che a noi piaceva molto “Last & Furious”, poiché la Universal poteva prenderla a male. E vabbè. Iniziano ad uscire articoli su quotidiani e riviste (Gazzetta, Il Foglio, Il Manifesto, Autosprint etc), Vanzini ci cita in diretta durante la telecronaca di un Gran premio…”.

Cinque Topolino uniche per i 100 anni Disney

Foto: Zoofactory

Alla fine ce l’hanno fatta, dunque. 135 minuti in 3 puntate di racconto che potrà entusiasmare anche chi non ha mai sentito parlare di questa squadra. Non c’era ancora Netflix che, con Drive to Survive nei box della Formula 1, ha creato un racconto parallelo dei team più goliardico ed emozionale rispetto all’ufficialità delle dirette della Formula 1 durante i Gran Premi, ma vi possiamo garantire che con la Andrea Moda Formula nulla era finzione, ma puro entusiamo condito da una incosciente approssimazione surreale ma di certo eroica.

L’ultimo giorno della squadra, quando fu esclusa dalla Formula 1 e fu rimandata a casa per sempre per aver portato “discredito” al Circus (ma non era proprio così…) io c’ero, ero lì a Monza all’ingresso dei box a vedere la scena epica della fine di questa storia. Accanto a me, a commentare l’episodio, sgomento, c’era un ragazzo inglese che forse solo io sapevo chi fosse perché  non aveva nemmeno indossato la tuta per scendere in pista, quel giorno: Perry McCharty, il secondo pilota della Andrea Moda Formula che di giri quell’anno ne aveva fatti davvero pochi. Lui è poi divenuto il celeberrimo The Stig del programma cult “Top Gear”, amatissimo da appassionati di motori di tutto il mondo, una bella rivincita anche per lui.

Chiude Massimiliano: “Lo scorso 1 ottobre decidiamo di organizzare un’anteprima assoluta nel cinema del paesino dove tutto è nato: Monte San Pietrangeli. Doveva essere una serata, ne abbiamo dovute fare 8 tutte sold out. E arriviamo così a queste ore. Dove non avendo ancora un compratore, decidiamo di distribuirci da soli le tre puntate attraverso l’on demand di Vimeo. I numeri ci stanno dicendo che abbiamo fatto la scelta più romantica e forse anche la più giusta”.