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Pierpaolo Spollon come Ryan Gosling: la privacy dei figli è un tesoro pagato a caro prezzo

L’impresa di mantenere la vita privata lontano dai riflettori sta diventando una costante non solo a Hollywood, ma anche in Italia. A dimostrarlo le parole di Pierpaolo Spollon…

di Sara Radegonda | 19 Marzo 2024
Foto: Instagram @pierpaolospollon

Il tema dello sharenting fa sentire sempre di più la propria urgenza. Mentre il vuoto legislativo sulla condivisione delle fotografie dei minori online persiste, il web si divide: da un lato c’è chi, dei figli, ne ha fatto una bandiera – e un business -; e chi invece, a costo di grande fatica, salvaguarda la propria privacy con religiosa dedizione. E quest’ultimo gruppo pare essere destinato ad allargarsi sempre di più. Influenzati dalla volontà di alcune star americane di tenere la vita privata lontano dai riflettori – come Ryan Gosling che non si mostra mai insieme alla moglie Eva Mendes -, anche alcuni attori italiani hanno capito l’importanza di tale riserbo.

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Spollon figli privacy: “Ora mi mangio le mani, ma…”

È il caso di Pierpaolo Spollon, l’attore celebre per la sua partecipazione al cast di Doc – Nelle tue mani al fianco di Luca Argentero. Nonostante la persistente esposizione pubblica, l’attore è riuscito a tenere segreta la presenza dei due figli – oggi inevitabilmente uscita allo scoperto. Nell’intervista rilasciata a La Stampa, l’attore ha affrontato il tema della privacy con grande lucidità che dovrebbe far riflettere:

Mi hanno offerto davvero tanti soldi per parlare dei miei figli, legandoli a dei brand, e credimi, in questo momento in cui non esistono più guadagni facili, mi mangio le mani se penso che non li ho accettati, ma d’altro canto penso che quando un domani mio figlio mi chiederà perché non abbiamo fatto certe cose, io potrò spiegargli che era per il suo bene, e insegnargli che la sfera privata e personale ha un valore più alto di qualsiasi cifra.

E poi ha concluso:

Per ora mi mangio solo le mani, però poi sarò contento. I figli sono la mia vita, una grande felicità. E continuare a dire: il privato è privato, con due bambini non aveva più senso. A Padova lo sapevano e hanno rispettato la mia discrezione, avevo paura di dare i figli in pasto, li ho protetti. Poi, se un giorno vorranno farsi fotografare, stare sui social, decideranno loro.

Parole che, da un lato, evidenziano l’evidente business generato proprio dall’esposizione dei figli sui social – e non -; dall’altro pone l’accento su un dettaglio da non sottovalutare: salvaguardare la vita privata genera grande empatia e simpatia nei personaggi pubblici, da parte del pubblico che – quasi inconsapevolmente – dedica maggior attenzione al lavoro degli stessi più che al gossip. Un modo, dunque, per preservare la qualità della propria professione senza darla in pasto ai paparazzi.