x

x

Tim Burton, l’opera straordinaria di un eterno outsider: “Se oggi non fossi regista, sarei un serial killer”

Il suo cinema ha dato spazio ai reietti, ai diversi, agli outsider. E li ha saputi raccontare così bene perché quei sentimenti sono da sempre parte del dna di Tim Burton, regista eclettico e visionario a cui è dedicata una mostra itinerante a Torino. Nell’intervista al Corriere della Sera, il regista ha raccontato il suo cinema, che sopravvive anche senza Oscar, e l’eterna anima da outsider

di Sara Radegonda | 11 Ottobre 2023
Foto: AMPAS

“È incredibile come il tempo passi ma alcune cose rimangano le stesse: oggi sono felice, me la cavicchio con la vita, eppure la sensazione di essere ancora quell’adolescente incompreso non mi abbandona”. Il suo cinema ha dato spazio ai reietti, ai diversi, agli outsider. E li ha saputi raccontare così bene perché quei sentimenti sono da sempre parte del dna di Tim Burton, regista eclettico e visionario che più di tanti ha segnato la cultura pop contemporanea. Un’arte cinematografica che parla a tutti, ma soprattutto agli esclusi, che oggi è celebrata con una mostra itinerante alla Mostra del Cinema di Torino, dove il regista riceverà anche il premio Stella della Mole. Un premio che cela la genialità di un outsider che ha saputo restare fedele al proprio disagio, attraversandolo con le armi dell’arte e trasformando il mestiere di regista in una sorta di espiazione: “Se non avessi fatto il regista, sarei stato un serial killer” ha scherzato.

LEGGI ANCHE > Monica Bellucci super innamorata di Tim Burton: “Un’anima spettacolare”

Tim Burton Torino, la mostra a lui dedicata e l’anima da outsider: “La pena e il dolore sono nel mio dna”

In occasione dell’inaugurazione della mostra a lui dedicata, il regista di Eduard Mani di Forbice ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove racconta la gioia e la soddisfazione per il proprio cinema, nonostante la mancanza di un Oscar per cui non si dispiace affatto: “No, davvero. Non sono materialista, va bene così”. Un cinema che oggi si apre alla serialità con la seconda stagione di Mercoledì, la serie dedicata a Mercoledì Addams: “Mercoledì è un personaggio che mi ha parlato, a cui mi sento affine. Stiamo girando la seconda stagione. Il mio sentirmi vicino a questi soggetti credo dipenda dal fatto che io quei sentimenti è come se li avessi vissuti ieri. Ricordo la pena e il dolore che si prova quando sei a scuola e ti senti solo. Anche se cambi, restano in te, nel del tuo dna”. Ma nonostante i formati evolvano e cambino, i soggetti restano sempre gli stessi: pipistrelli, scheletri, persone trafitte da punti di sutura, che nonostante la mostruosità evidente riescono a rivelare al pubblico una strana allegria di fondo. “Le cose che mi hanno spaventato, e da sempre, sono altre: mi spaventava moltissimo alzarmi tutti i giorni e andare a scuola, oppure mi terrificavano alcune persone della mia famiglia: mi rendevano nervoso” ha rivelato il regista.

Mercoledì netflix quando esce

Foto: YouTube

 

La mostra alla Mole Antoneliana di Torino rivela una fonte inesauribile di creatività, come un bisogno fisiologico di dare forma alla propria pena attraverso il disegno: “Io poi disegno, ovunque. Lo fanno tutti i bambini, solo che io non ho più smesso. L’ispirazione arriva dalle cose più semplici: siamo troppo occupati a fare cose, nel mondo moderno, ma le idee migliori arrivano quando pensi ad altro. E la fantasia mi pare sempre più reale della realtà stessa”.