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Sanremo 2018, Noemi: “Sogno un figlio”

Per la cantante, dopo il Festival, la maternità Il Festival di Sanremo avrà inizio tra poche ore, e sembra proprio porti con sé la voglia di maternità, che si diffonde tra conduttrici e cantanti in gara. Dopo la recente dichiarazione di Michelle Hunziker rilasciata a Chi, in cui la showgirl conferma di essere pronta alla quarta […]

di Redazione di Rumors.it | 6 Febbraio 2018
Foto: Rumors.it

Per la cantante, dopo il Festival, la maternità

Il Festival di Sanremo avrà inizio tra poche ore, e sembra proprio porti con sé la voglia di maternità, che si diffonde tra conduttrici e cantanti in gara. Dopo la recente dichiarazione di Michelle Hunziker rilasciata a Chi, in cui la showgirl conferma di essere pronta alla quarta gravidanza, anche Noemi – per la quinta volta sul palco dell’Ariston – confessa di “sognare un figlio”. Il settimanale femminile F di Cairo Editore ha intervistato Noemi, per il numero in edicola dal 7 Febbraio. La cantante, 36 anni, fidanzata da dieci con il musicista Gabriele Greco, racconta della sua vita sentimentale, della sua infanzia e dei suoi sogni rimasti, per il momento, nel cassetto. Primo su tutti, il progetto di un bambino.

Quando le chiedono cosa cambierebbe dalla sua vita, Noemi risponde senza esitazione: “Vorrei avere un figlio” e aggiunge senza giri di parole: “L’amore si consuma se non si è capaci di rinunciare a qualcosa in nome della coppia, ma non si esaurisce. Credo nell’equazione dell’amore di Paul Dirac: il fisico quantistico sostiene che, anche se la vita ci separa, non ci allontaneremo mai dalle persone con le quali abbiamo condiviso momenti importanti. Sono queste le idee che hanno ispirato ‘Non smettere mai di cercarmi’, il brano con cui parteciperò a Sanremo».

 

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Sanremo 2018, Noemi: “Sogno un figlio”

Poi Noemi parla del suo compagno riconoscendogli la grande pazienza e poi aggiunge con ironia: “Insieme siamo ergonomici: quando andiamo a letto dormiamo abbracciati. È il momento più bello. Sono cresciuta in una famiglia flower power. Avrei voluto che mi insegnassero a essere più ordinata e precisa. Uno dei ricordi più terribili della mia infanzia, per esempio, è una vacanza in Sardegna nell’89. Mia madre sbagliò la data del ritorno: erano altri tempi e rientrare a casa in aereo fu un’odissea”.

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Ripensando alla sua infanzia ammette di essere stata più libera rispetto ai suoi coetanei: “Sono cresciuta con un codice di comportamento e una scala di valori diversa dagli altri bambini. Io vivevo più allo ‘stato brado’, mi sentivo poco integrata e avevo pochi amici. Nonostante questo ho un ottimo rapporto con mia mamma. Mi ha avuta a 20 anni, siamo come sorelle, anche se con lei non ho mai vinto un gioco: vuole sempre arrivare per prima, lo considera importante”.