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Il reporter David Beriain e Roberto Saviano indagano sulla Baby Camorra

Nello speciale anche un’intervista inedita allo scrittore La criminalità organizzata gestita dai baby boss. È questo il tema del nuovo reportage investigativo di David Beriain, il documentarista spagnolo tra i massimi esponenti europei del giornalismo d’inchiesta, che con la sua serie Clandestino indaga da anni sui meccanismi e i codici dei più grandi cartelli del narcotraffico mondiale, intervistando […]

di Redazione di Rumors.it | 5 Dicembre 2018
Foto: Ufficio Stampa

Nello speciale anche un’intervista inedita allo scrittore

La criminalità organizzata gestita dai baby boss. È questo il tema del nuovo reportage investigativo di David Beriain, il documentarista spagnolo tra i massimi esponenti europei del giornalismo d’inchiesta, che con la sua serie Clandestino indaga da anni sui meccanismi e i codici dei più grandi cartelli del narcotraffico mondiale, intervistando i diretti protagonisti.

Sul Nove di Discovery Italia arriva in prima tv assoluta Baby Camorra mercoledì 5 dicembre in prima serata. Beriain con la sua troupe si è spostato in Italia, a Napoli, dove ha potuto incontrare i capi della nuova camorra, giovanissimi poco più che adolescenti dal grilletto facile, la nuova classe dirigente della mafia napoletana, che ha interrotto i codici tradizionalmente validi per la “vecchia guardia” di camorristi – ormai tutti in prigione, latitanti o morti ammazzati – inaugurando un nuovo modo di gestire il potere, in cui si agisce con ferocia, la vita umana non ha alcun valore, si spara senza una ragione e si tiene in scacco il territorio con il terrore.

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Foto: Ufficio Stampa

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Di questa realtà Beriain ha avuto modo di discutere in un colloquio blindato anche con Roberto Saviano, lo scrittore de La paranza dei bambini, e insieme hanno cercato di analizzare il fenomeno per capire quali siano le nuove dinamiche che regolano queste vite criminali, interrogandosi se e come si possano proporre delle alternative a questi “talenti sprecati”. “Quello che mi ha sempre colpito di questi ragazzini è il talento – afferma Saviano-. Tu immagina a 15 anni gestire il traffico di coca. È come dire a un ragazzino di 15 anni ‘domani devi gestire un centro commerciale o una piccola fabbrica’. E ci riescono. A volte li guardo, li ascolto e penso: ‘se avessero avuto un’altra strada? Se avessero impegnato il loro talento in altro? Cosa avrebbero generato?'”.

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I fili del racconto che porta Beriain in viaggio dalla Spagna all’Italia, si intrecciano con altri incontri: il pentito Maurizio Prestieri, ex boss del clan Di Lauro che vive sotto scorta da anni, il sacerdote Aniello Manganiello, parroco di Scampia dagli anni ’90, che si rifiuta di dare i sacramenti ai camorristi, la mamma di Arturo, adolescente ridotto in fin di vita senza una ragione da 4 baby criminali, l’ex camorrista Bruno Mazza, al soldo del boss Alfredo Russo, che dopo la galera ha cambiato vita e si batte per il recupero dei giovanissimi del Parco Verde. Sullo sfondo una Napoli dai due volti, inconciliabili e distanti: quello notturno e criminale dove il male la fa da padrone e quello turistico e gioioso, alla luce del giorno, della gente perbene.