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X Factor 2019, Malika Ayane e Samuel: un debutto da brividi

I due nuovi giudici parlano a Rumors.it della loro prima esperienza televisiva Torna oggi X Factor, il talent condotto da Alessandro Cattelan in diretta su Sky Uno. Il programma si presenta come una festa della musica in cui nessuno si senta escluso, affinché la musica sia inclusiva, trasversale, eterogenea, in continua evoluzione. E in continua […]

di Redazione di Rumors.it | 12 Settembre 2019
Foto: Rumors.it

I due nuovi giudici parlano a Rumors.it della loro prima esperienza televisiva

Torna oggi X Factor, il talent condotto da Alessandro Cattelan in diretta su Sky Uno. Il programma si presenta come una festa della musica in cui nessuno si senta escluso, affinché la musica sia inclusiva, trasversale, eterogenea, in continua evoluzione. E in continua rivoluzione. Proprio come l’amore. È Music is Love l’inno che dominerà il palco di X Factor 2019 e che già trova spazio nel promo della nuova edizione del talent show di Sky.

Noi di Rumors.it abbiamo intervistato Malika Ayane e Samuel, due new entry che porteranno un aria di novità ed aria fresca all’interno del programma. Malika Ayane è una cantautrice che ha conquistato il pubblico grazie al tocco leggero ed estremamente riconoscibile della sua voce. Samuel vanta una lunga carriera alle spalle come leader dei Subsonica, band che ha segnato un solco nel panorama sperimentale della musica italiana.

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Samuel è allla prima sua esperienza televisiva: “Cosa spinge musicisti come noi 3, che siamo le nuove proposte tra i giudici, ad accettare una cosa del genere? Ognuno ha il proprio meccanismo. Per quanto mi riguarda, io devo il mio percorso artistico ad un esigenza, a una ricerca di sensazioni di paura, quei momenti della vita in cui succede qualcosa dentro di te che deve aiutarti a superare un problema o un momento particolare. Quella tensione genera una sorta di creatività che ti spinge ad andare avanti e ad evolverti. Io ero arrivato ad un momento in cui di salire sul palco non avevo più paura, di entrare in uno studio per fare un disco non avevo più paura. La televisione, invece, mi faceva molta. molta paura e me ne fa ancora adesso. E quindi, questa scelta, per quanto mi riguarda, è legata alla necessità di creare un esplosività nella mia vita in questo momento storico. Arrivo da tanti anni di vita musicale, in studio e sui palchi. E tra l’altro, mentre abbiamo registrato, eravamo in tournée. Quindi è stata una continua tensione tra lo scendere dal palco ed entrare nella bolla televisiva. Ci ha reso il lavoro, a pare mio, più semplice e anche più divertente.”

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Per Malika Ayane si tratta invece “di un bisogno di rinnovarsi e sentirsi a disagio, non essere troppo comodi è il miglior modo per affrontare una sfida nuova. Anche per scoprire lati di sé, che magari prima non si conoscevano. Quanto l’idea di lasciare il segno, non ne ho la minima idea. Penso che tutte le volte che sono partita con un obiettivo di questo tipo, poi è successo tutt’altro. Quindi il mio nuovo esperimento è provare a surfare sulle cose per come si presentano e divertirmi il più possibile, oltre a cercare di far bene, che è quello a cui sono chiamata a fare. Che sembra facile!

Ma come si comporteranno come giudici? Malika Ayane non ha dubbi: “Io trovo che non siamo ad un esame. Quindi non si può fare affidamento sul solo aspetto tecnico, ma non si può minimamente immaginare di fare il musicista o il cantante, come qualsiasi cosa nella vita, senza avere le competenze. Nessuno va a fare il medico senza avere una laurea, ma neanche ad aggiustare una macchina. Non c’è una cosa al mondo che si possa fare senza saperla fare. Quindi l’estro, la personalità sono tanto importanti quanto l’aspetto puramente pratico, professionale. Non esiste una personalità capace di offuscare la capacità.”

Foto: Jule Hering

Per Samuel sarà una valutazione dinamica “nel senso che esistono cantanti che hanno fatto la storia della musica e non sapevano cantare, e musicisti strepitosi che hanno costruito il loro percorso musicale legato alla loro tecnica, alla loro capacità di esecuzione. Quindi, chi ti trovi di fronte deve essere giudicato in maniera dinamica, per quello che è, per quello che vuole raccontarti, per come si pone fondamentalmente. Durante queste audizioni, sono state lasciate a casa persone che tecnicamente erano perfette, ma che magari erano un pò trasparenti dal punto di vista dell’ espressività. E magari sono arrivati alla fase finale artisti che non erano precisissimi, che magari avevano delle lacune dal punto di vista tecnico, ma che si vedeva avessero una roba importante da raccontare.”

X Factor è per molti giovani l’occasione della vita per riuscire ad emergere nel mondo musicale, e da X Factor sono usciti grandi cantanti in passato. Samuel e Malika arrivano dalla gavetta, come ricorda Malika Ayane: “La premessa che faccio sempre è che non c’è mai un momento in cui puoi dire che l’hai fatta o ce la stai per fare. Sicuramente il giorno in cui, e me lo ricordo come fosse ieri, ho incontrato Caterina Caselli. Era lunedì. Era ottobre, Milano era grigia da morire. Ho capito che in quel quarto d’ora di appuntamento io mi stavo giocando qualcosa di importante. Ce l’ho davanti agli occhi come se stesse succedendo ora. Lei stessa mi disse non basta la voce, non basta il talento, serve un progetto. E lì penso di essermelo tatuato, per quanto sia rimasto invisibile.”

Anche Samuel racconta i suoi inizi: “Per quanto mi riguarda io faccio parte di una band, una band che ha solcato gli anni un pò rivoluzionari della musica in Italia. Il suono, i dj stavano riscrivendo il mondo della musica. Quindi il suono era importante per le band. Il nostro percorso, la nostra percezione è stata più lenta, però legata proprio al percorso live. Noi siamo partiti col primo album, abbiamo fatto duecento date in un anno, le prime suonavamo davanti a 5 persone, le ultime riempivamo i palazzetti. Nell’arco di un anno è avvenuta questa cosa, che sul momento non abbiamo capito, ma finita l’ultima data, guardando giù dal palco, ci siamo resi conto che stava succedendo qualcosa. Quello è stato il primo passo.”