Leone d’oro alla carriera per la regista cinese e l’attrice britannica
La regista di Hong Kong Ann Hui e l’attrice britannica Tilda Swinton saranno premiate con un Leone d’oro alla carriera durante la 77esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, meglio conosciuta come Festival di Venezia 2020.
La decisione arriva dal Consiglio di amministrazione della Biennale, su proposta del direttore della mostra Alberto Barbera, il quale nelle motivazioni del premio ha definito Ann Hui una delle registe “più apprezzate, prolifiche e versatili del continente asiatico, la cui carriera copre quattro decenni e attraversa tutti i generi cinematografici”.
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Con quasi trenta film all’attivo, Ann Hui On-Wah è una regista di origini cinesi, tra le più acclamate nella scena new wave di Hong Kong. La sua decennale carriera nel mondo del cinema ha inizio nel 1979, quando produce il suo primo lungometraggio cinematografico The Secret, che ebbe un immediato successo. Tra i suoi film più importanti, è doveroso citare A Simple Life del 2011, che fu presentato alla 68esima edizione del Festival di Venezia e che valse all’attrice Deannie Ip la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
Venezia 2020 Tilda Swinton: Leone d’oro a lei e Ann Hui
Per quanto riguarda Tilda Swinton, attrice britannica che nel 1991 vinse la Coppa Volpi per la sua interpretazione della Regina Isabella nel film Edoardo II, secondo Barbera è “unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali e intense affermatesi sul finire del secolo scorso”.
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Vincitrice di numerosi premi, tra cui un Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2008 per la sua interpretazione in Michael Clayton, numerosi Golden Globes e un David di Donatello nel 1993 come Miglior attrice straniera, la Swinton ha recitato in numerosi film di successo, come Le cronache di Narnia, Grand Budapest Hotel e Doctor Strange. Il direttore Barbera ha voluto anche ricordare le quattro interpretazioni dell’attrice nei film del regista Luca Guadagnino, con cui ha condiviso “il progetto di dar vita a un cinema fuori degli schemi”.