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John Lennon, parla il suo assassino: “Meritavo la pena di morte”

Mark David Chapman ammette di aver cercato la gloria Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon nel 1980, ha ammesso che con quel gesto stava cercando la gloria e per questo meritava la pena di morte per “atto spregevole”. Queste affermazioni sono state fatte in risposta alle domande del mese scorso, poste da una commissione […]

di Staff | 23 Settembre 2020
Foto: Ufficio Stampa

Mark David Chapman ammette di aver cercato la gloria

Mark David Chapman, l’assassino di John Lennon nel 1980, ha ammesso che con quel gesto stava cercando la gloria e per questo meritava la pena di morte per “atto spregevole”. Queste affermazioni sono state fatte in risposta alle domande del mese scorso, poste da una commissione per la libertà vigilata, che gli ha negato la libertà sulla parola per l’undicesima volta.

Come nelle precedenti udienze del comitato per la libertà vigilata, l’ormai 65enne detenuto ha espresso rimorso per aver ucciso l’ex Beatle, fuori dal condominio di Manhattan dove abitava il musicista. Lennon aveva 40 al momento della morte. “L’ho assassinato … perché era molto, molto, molto famoso e questa è l’unica ragione ed ero molto, molto, molto, moltissimo alla ricerca della gloria personale. Molto egoista”, ha detto Chapman.

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Foto: Youtube

 

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Assassino John Lennon dichiara di meritare la pena di morte

Guardandosi indietro, a 40 anni di distanza, Chapman definisce le sue azioni “inquietanti” e “spregevoli”. Afferma di pensare tutto il tempo al dolore che ha inflitto alla moglie di Lennon, Yoko Ono, che ora ha 87 anni: “Voglio solo che lei sappia che conosceva suo marito come nessun altro e sapeva il tipo di uomo che era. Io non lo sapevo”, ha detto. Chapman sparò a Lennon, uccidendolo, la notte dell’8 dicembre 1980, mentre lui e Ono stavano tornando al loro appartamento nell’Upper West Side (NY). Quel giorno Lennon aveva firmato un autografo per Chapman su una copia del suo album da poco pubblicato, “Double Fantasy”.

Chapman sta scontando una condanna presso il Wende Correctional Facility, a est di Buffalo. Ha detto al consiglio che “non si sarebbe lamentato” se avessero scelto di lasciarlo in prigione per il resto della sua vita: “Mi merito zero, niente. All’epoca meritavo la pena di morte. Quando pianifichi consapevolmente l’omicidio di qualcuno e sai che è sbagliato e lo fai per te stesso, è lì che scatta la pena di morte, secondo me”.

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Yoko Ono si è sempre opposta alla libertà condizionale per Chapman. Nel momento in cui gliel’ha negata, il consiglio ha sostenuto che Chapman ha commesso un “atto malvagio” e di trovare inquietante la sua affermazione: “L’infamia ti porta gloria”. Chapman potrà nuovamente richiedere la libertà vigilata nell’agosto 2022.

 

Foto: Ufficio Stampa