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Kobe Bryant un anno dopo: il mondo piange ancora Black Mamba

È già passato un anno dal tragico schianto che ha ucciso Kobe Bryant e la figlia Gianna Un anno fa, il 26 gennaio del 2020, moriva Kobe Bryant. Uno schianto in elicottero si portava via per sempre l’ex stella del basket, la figlia Gianna di soli tredici anni, e altre sette persone. La notizia, che […]

di Beatrice Anfossi | 26 Gennaio 2021
Kobe Bryant per Nike la commemorazione a Los Angeles. Foto: Lulop

È già passato un anno dal tragico schianto che ha ucciso Kobe Bryant e la figlia Gianna

Un anno fa, il 26 gennaio del 2020, moriva Kobe Bryant. Uno schianto in elicottero si portava via per sempre l’ex stella del basket, la figlia Gianna di soli tredici anni, e altre sette persone. La notizia, che ha lasciato il mondo sgomento, è stata la prima tragedia di un 2020 poi rivelatosi infausto. Una sorta di cattivo sogno premonitore di ciò che sarebbe accaduto.

Perché Kobe Bryant non era semplicemente un ex giocatore di basket, stella della squadra dei Los Angeles Lakers e da sempre ostinato a sottrarre a Michael Jordan il titolo di campione più forte della storia. Come già il suo acerrimo sfidante, era diventato un’icona pop, travalicando i confini statunitensi e anche quelli del mondo dello sport. Simbolo di un successo fatto anche di debolezze ed errori – dagli insulti omofobi agli arbitri a un’accusa di stupro lasciata a cadere in seguito a un lauto risarcimento – dopo il suo ritiro aveva dimostrato di sapere guardare al futuro, ritrovandosi in una nuova dimensione più empatica e devota agli altri, la sua famiglia in primis.

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Kobe Bryant moglie causa madre

Foto: AMPAS

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Proprio per questo forse la notizia di quella mattina del 26 gennaio ha sconvolto tutti: i padri che hanno visto un uomo morire con l’amata figlia, le madri che si sono immedesimate nel dolore della moglie Vanessa Bryant, gli appassionati e i tifosi che hanno perso una stella e tutti quei giovani che in lui vedevano la possibilità di farcela, nel basket e in qualsiasi altro sport o passione che meriti di essere coltivata e inseguita.

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Morte Kobe Bryant: il dolore di LeBron James

Così, un anno dopo, all’indomani dell’ennesima vittoria dei Lakers, il mondo piange ancora Black Mamba, il soprannome che lui stesso si era dato all’apice della sua carriera. “Dicono che il tempo guarisca ogni cosa” ha affermato LeBron James, suo successore alla guida della squadra di Los Angeles e amico, dopo il match di sabato vinto a Chicago. “Per quanto devastante e tragico sia stato – e sia ancora oggi – per tutti noi coinvolti in questa tragedia. Serve tempo, ognuno ha il proprio modo di processare il dolore”. Tempo che non scalfirà mai sicuramente il ricordo di un’icona che la morte ha reso immortale.

Beatrice Anfossi

Kobe Bryant moglie

Foto: PrPhotos