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Rosalinda Cannavò ritorna sull’Ares Gate: “Ho paura di tornare a casa”

La Cannavò è tornata a parlare del caso Ares, esploso lo scorso autunno dopo alcune dichiarazioni fatte al Grande Fratello Vip

di giuseppe | 30 Giugno 2021
Foto: Ufficio Stampa Endemol Shine Italy

Ospite di Gabriele Parpiglia a Il Bianco e Nero, Rosalinda Cannavò ha parlato delle confessioni fatte riguardo l’Ares Gate qualche mese fa nella casa del Grande Fratello Vip. Queste avevano portato allo scoppio sull’indagine di Teodosio Losito, lo sceneggiatore che commise il suicidio nel 2018 ed ex compagno di Alberto Tarallo. Quest’ultimo è oggi iscritto nel registro degli indagati. L’inchiesta della procura di Roma ha avuto inizio dopo che l’attrice aveva svelato l’esistenza di una setta intorno ad Ares Film. La società di produzione di Tarallo avrebbe controllato per anni le loro vite: “Quando ho iniziato ad avvicinarmi a quel contesto, mi sono stati cambiati il nome e l’età. Una sorta di cambio di identità.”

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Ha poi continuato: “Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato”. L’attrice, infatti, è stata conosciuta per diverso tempo con il nome Adua Del Vesco. A fomentare la vicenda è l’alone di mistero che la Cannavò ha percepito intorno alla morte di Losito, sospettando il coinvolgimento di Tarallo stesso.

Rosalinda Cannavò ares

Foto: Ufficio Stampa Endemol Shine Italy

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L’attrice ricorda quel periodo come il peggiore della sua vita: “Il mio allontanamento è stato volontario, quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta. Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo”. Una decisione difficile, ha raccontato: “Non so spiegare il meccanismo, forse era una dipendenza. Ogni volta che tornavo giù [in Sicilia, la sua terra natìa], dovevo rientrare lì. Quando ne sono uscita, all’inizio ho perso tutto ma il periodo in cui ho iniziato a fare lavori normali, è stato il più bello della mia vita. Ho cominciato a conoscere persone e a parlarci esprimendo le mie idee”.

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Il cambio d’identità forzato l’ha portata all’anoressia: “Il peso di tutte quelle menzogne mi ha soffocato. Ho sofferto di disturbi alimentari e anoressia, volevo farla finita, ho pensato varie volte di togliermi la vita”. Poi, per fortuna, è arrivata la rinascita: “Alla Rosalinda di 10 anni fa direi ‘che gran cogli*na!’, le cose però accadono per un motivo: ora ho capito qual è la mia missione nella vita, ho un progetto ed un obiettivo più grande. In quel periodo avevo annullato me stessa, ero quella che volevano gli altri, non quella che volevo io. Io ricordo la me di quel periodo e posso dire che senza il supporto di un team specializzato in disturbi alimentari, io non ne sarei mai uscita”.

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E poi la ciliegina sulla torta: “Il momento decisivo è stato post morte di Teodosio Losito. Mi è crollato il mondo addosso e ho deciso di fare questo viaggio a Lourdes. Ho ritrovato la fede che avevo perduto e scoperto quanto amavo la vita”. La Cannavò è rinata, ma una parte di lei vive ancora nella paura: “Io porto avanti la mia verità, anche se ho paura e non volevo inizialmente venire qui. Ho paura di tornare a casa sono mesi che vivo con questa ansia. Temo che mi possa succedere qualcosa”.

 

rosalinda cannavò Ares

Foto: Ufficio Stampa