“L’età dipende sempre da come la vivi, da come stai”, parola di Bruno Barbieri. Se è davvero così, allora possiamo affermare che il cuoco, uno dei più famosi del piccolo schermo, stia davvero alla grande. In una recente intervista concessa al settimanale 7 – Sette del Corriere, Barbieri si è aperto ripercorrendo il suo passato, guardando al futuro e svelando alcuni interessanti aneddoti sulla sua personale visione della vita. Dalla passione per la moda trasmessagli dalla madre, al discusso binomio emiliano-comunista, il cuoco ha davvero vuotato il sacco una volta per tutte, raccontando persino il suo “guilty pleasure” in cucina: hamburger e Coca Cola.
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Il cuoco ha parlato del format di Sky 4 Hotel e della sua importanza, oltre la tv, per una filiera degli albergatori a suo dire “rimasta ferma agli Anni 60”. “4 Hotel è un format importante perché sta rivoluzionando le pretese delle persone” ha spiegato Barbieri, che in televisione ha la fama di giudice ironico ma inflessibile, con o senza la giacca da chef. “In cucina conta la creatività, ma ci sono anche regole, organizzazione del lavoro, dosaggi, equilibri gastronomici, incastri di sapori, di profumi, di materie prime. A volte sembro duro, cattivo, ma è una cattiveria che serve a capire dove il concorrente ha sbagliato“, ha raccontato Barbieri dall’alto della sua esperienza, giustificando anche la sua durezza
Foto: Ufficio Stampa Endemol Shine
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Fresco 60enne dallo scorso 12 gennaio, Barbieri ha raccontato della passione per la moda trasmessagli dalla madre, che lavorava nel settore tessile. “Moda e cucina poi per certi versi non sono così distanti – ha continuato lo chef – sono un lavoro di ricerca continua, sperimentazione, conoscenza del passato con lo sguardo rivolto al futuro”. Ritornando con la mente alla sua Emilia dell’infanzia (lo chef è nato a Medicina, vicino Bologna), ha scherzato sul proverbiale binomio emiliani-comunisti: “Chi non lo è stato? Noi di quelle parti siamo sempre stati sinistroidi“.
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Bruno Barbieri vita privata: il rapporto difficile con il padre
Forse il suo atteggiamento di giudice rigoroso e inflessibile deriva in qualche modo dal padre, “un uomo tutto di un pezzo, di altri tempi”, che lo avrebbe voluto ingegnere. “Io faccio parte di un’altra generazione, quella rivoluzionaria degli Anni 70 che ha cambiato lo stile di vita della gente – ha raccontato Bruno – Io e mio papà abbiamo sempre avuto visioni della vita all’opposto“. Ma nel loro rapporto non sono mancati gli insegnamenti, soprattutto quello del pensiero positivo e dell’ottimismo, che non abbandonano mai lo chef: “È lui che mi ha insegnato che nella vita non bisogna mai mollare: io ho sempre avuto una gran voglia di arrivare e credo sia morto orgoglioso di quello che ho fatto”. Il mantra di Bruno Barbieri, non a caso, è proprio: “Vivere ogni giorno pensando che sia un bel giorno, mi sveglio sempre positivo, la vita è bella anche se magari attraversi un momento di difficoltà”.
Foto: Ufficio stampa
