Grande lutto per il mondo del calcio che oggi piange la scomparsa di Mino Raiola, procuratore di grandi atleti come Zlatan Ibrahimovic, Mario Balotelli e Paul Pogba. Il 54enne era ammalto ormai da tempo e col passare dei giorni le sue condizioni di salute sono drammaticamente peggiorate. All’inizio di questa settimana, i media italiani avevano erroneamente affermato il suo decesso, cosa che è stata poi riportata dalla stampa mondiale. Oggi, però, è arrivata la conferma ufficiale: Mino Raiola è morto.
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Il triste annuncio è stato dato dai suoi familiari attraverso il suo profilo Twitter: “Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre. Ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze e ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui senza nemmeno rendersene conto”. Il post è stato immediatamente preso d’assalto dai tantissimi fan che hanno espresso il loro dispiacere: “Il nome Minor Raiola avrà per sempre un grande impatto nel mondo del calcio” commentano.
— Mino Raiola (@MinoRaiola) April 30, 2022
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La terribile notizia è stata ripresa dai giornali più importanti al mondo come il Sun che ha scritto: “Calcio Shock. Mino Raiola morto a 54 anni: la famiglia del più grande agente di calcio del mondo conferma la sua morte dopo aver perso la battaglia contro la malattia”. E ancora il Guardian: “Mino Raiola, uno degli agenti più potenti del calcio, muore a 54 anni”. Una grande dimostrazione che fa capire quanto il procuratore fosse conosciuto e ammirato.
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Mino Raiola è morto: “Ha scritto un capitolo indelebile nella storia del calcio”
Nel lungo messaggio pubblicato sul suo account Twitter la famiglia di Raiola ha sottolineato la sua importanza nel panorama calcistico: “Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione”. I suoi cari hanno infine concluso: “Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e ora chiediamo privacy”.