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Persuasione, perché il film con Dakota Johnson non convince

Nonostante il film tenti di utilizzare un registro contemporaneo per raccontare un romanzo di Jane Austen, il risultato non è quello sperato…

di Sara Radegonda | 30 Luglio 2022
Dakota Johnson, Persuasione - Foto: Ufficio stampa Netflix © 2022 / ph. Nick Wall

Il fascino della letteratura di Jane Austen, che nei primi anni dell’Ottocento ha saputo esaltare l’universo femminile – seppur nelle sue contraddizioni -, torna in auge grazie al cinema. Dopo Orgoglio e Pregiudizio, l’adattamento cinematografico firmato da Joe Wright, sbarca su Netflix Persuasione. Adattamento del romanzo postumo di Jane Austen e diretto da Carrie Cracknell, il film porta sul grande schermo la storia di Anne Elliot interpretata da Dakota Johnson.

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Se in 50 sfumature di grigio la Johnson interpretava Anastasia Steele, la cui idea romantica di amore era stata influenzata proprio dai romanzi di Jane Austen, oggi l’attrice veste i panni di una delle eroine della scrittrice neoclassica. Il film racconta la storia d’amore di Anne Elliot, giovane anticonformista appartenente alla borghesia, e il Capitano Wentworth. Otto anni prima dei fatti narrati, nonostante il folle amore, Anne era stata costretta a rifiutare la proposta di matrimonio di Wentworth, perché senza rango e ricchezze necessarie per essere considerato un buon partito.

Dakota Johnson e Henry Golding, Persuasione

Dakota Johnson e Henry Golding, Persuasione – Foto: Ufficio stampa Netflix © 2022 / ph. Nick Wall

 

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Nel film coesistono tutti gli elementi che hanno reso grande e sempiterna la letteratura di Jane Austen: donne paladine dell’amore puro e dell’emancipazione, e avverse alle rigide convenzioni della società ottocentesca, nonostante rifiutino il matrimonio e disprezzino il genere maschile, alla fine finiscono per innamorarsi di uomini ricchi e sposarsi. In Persuasione, gli stilemi del genere si fondono con quell’atmosfera raffinata che gli adattamenti cinematografici della Austen prima, e Bridgerton dopo, ci hanno fatto apprezzare. Ma, nonostante apparentemente il film abbia tutte le carte in regola per essere un successo , non convince fino in fondo a causa del registro scelto per raccontare l’intera storia.

 

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Persuasione film recensione: i motivi del fallimento

La sceneggiatura sceglie infatti di affidare alla protagonista Anne, la rottura continua della quarta parete, con uno sguardo in camera che non trova però la sua ragion d’essere. Se in serie tv come Fleabag o l’antesignano House of Cards, questa pratica aveva caratterizzato l’elemento vincente, qui la sperimentazione fine a se stessa restituisce una sensazione di straniamento che, invece di coinvolgere, apre un varco tra il pubblico e la storia. Inoltre l’ironia che caratterizza la protagonista – e le opere stesse della Austen -, appare in molti punti forzata e poco spontanea; unendosi ad alcune battute dal sapore contemporanea che cozzano completamente con l’atmosfera storica dominante. Persuasione ha scelto di raccontare un romanzo di Jane Austen con un registro che non appartiene all’anima della scrittrice, andando a “tradire” la sua essenza e farci rimpiangere il capolavoro di Joe Wright.

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