Quando è troppo, è troppo. Anche se di fronte hai personaggi del calibro di Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli. Dopo l’eliminazione da Masterchef 12, Francesco Girardi ha scelto la sincerità e si è rivolto ai giudici dicendo: “Ricordatevi che davanti a voi non avete solo degli aspiranti chef, ma anche delle persone“. Una frase che ha creato il gelo in studio e ha lasciato perplessi i tre giudici, poco abituati a trovarsi davanti persone in grado di “contraddirli”. A proposito della sua frase d’uscita Francesco ha dichiarato ai nostri microfoni: “Premetto che per me è stata una giornata completamente no. Quando sentivo i giudici passare tra i tavoli mi sentivo molto giudicato come professionista e meno come amatore, e noi lo siamo. In quel momento ho detto quella frase perché ero sia emozionato che arrabbiato per essere stato eliminato. Mi sentivo di dirlo e l’ho fatto”.
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Masterchef Francesco Girardi denuncia lo stress del cooking show
Ma se di fronte a noi ha scelto un velo di omertà, all’intervista al Corriere della Sera, Francesco ha vuotato definitivamente il sacco, denunciando le condizioni malsane di stress del cooking show di Sky: “Quello che ho voluto dire è che ci hanno trattato da cuochi professionisti, quando nessuno di noi lo è. Siamo solo dei comuni mortali che si sono cimentati in cucina. È vero che in queste dodici edizioni il livello tecnico è cresciuto moltissimo e che l’asticella si è alzata, ma magari i giudici avrebbero potuto avere un occhio di riguardo pensando che siamo amatori” ha esordito il fotografo trentino che alle selezioni aveva colpito la giuria per la sua tenacia, dopo i problemi di salute avuti al cuore. E in merito alla tensione ha detto: “Sarebbe bastata qualche pretesa in meno durante le prove. La pressione, interna ed esterna al programma, è tanta. Diciamo che questa uscita anticipata da MasterChef mi è costata qualche seduta dall’analista“.
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E poi ha continuato: “Io sono un tipo che di solito gestisce bene l’ansia, mi rimprovero di essere andato nel pallone e di essere uscito non per un piatto stellato riprodotto male, ma per degli gnocchi e una cotoletta. Però, di nuovo: un professionista li sa gestire alla perfezione, io non sono un professionista”. La denuncia di un clima di tensione e pressione smisurati che, però, non vanno a colpire la dignità del concorrenti, bensì l’esecuzione del piatto; infatti Francesco Girardi ha voluto sottolineare: “Non mi sono mai sentito trattato da loro in modo non rispettoso, nutro per tutti e tre grande stima. Non li ho trovati arroganti né maleducati o fuori luogo: i commenti erano sui miei piatti, oggettivamente pieni di errori. E in cucina è sacrosanto essere rigorosi”.