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Sgarbi e Morgan, volano stracci: cronaca di un idillio finito male

Tra Vittorio Sgarbi e Morgan è finita a male parole attraverso una chat di Whatsapp: che cosa è successo tra i due (ex) amici che promettevano di risollevare le sorti della cultura italiana?

di Beatrice Anfossi | 16 Gennaio 2023
Foto: Instagram @vittoriosgarbi

Dovevano essere il magico duo che avrebbe redento la Cultura italiana, impoverita – dicevano – da anni e anni di televisione spazzatura e contenuti di basso profilo. E invece l’idillio tra Vittorio Sgarbi e Morgan si è concluso attraverso il più profano degli strumenti: una chat su Whatsapp, come una coppia di 16enni qualunque. D’altronde, che cosa sarebbe potuto andare storto nella collaborazione tra due personaggi così quieti e misurati? Tutto. E infatti. “Sei un topo”, “Ti manca il cuore”: sono solo alcune delle gentili locuzioni che colorano la chat tra Morgan e Sgarbi, fatta trapelare da una fonte anonima e pubblicata da Mow.

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Ma partiamo dall’inizio: il sodalizio tra Sgarbi e Morgan nasce in seguito alla nomina dell’intellettuale ferrarese come Sottosegretario al Ministero della Cultura e poi – soprattutto – all’indomani della delusione del cantautore per non aver ottenuto il ruolo di Consigliere, affidato invece dal Ministro Sangiuliano al direttore di orchestra Beatrice Venezi. Da qui, l’idea di Sgarbi di coinvolgere comunque Morgan, a suo dire lodevole per “il merito, la capacità e l’impegno non solo nella sua musica ma anche per la musica degli altri”.

Il 21 novembre, quindi, assistevamo personalmente – in occasione dell’evento milanese Italia direzione Nord – al collegamento in streaming del magico duo direttamente dal Ministero della Cultura, in una versione moderna del dipinto del Bramante Eraclito e Democrito – come Sgarbi stesso ha definito l’idillico quadretto. Mai similitudine fu più appropriata: Morgan già personificava il filosofo piangente, doveva soltanto ancora scoprirlo. I due, in quell’occasione, avevano presentato una bozza di piano programmatico – va detto, molto aleatorio – delle iniziative legate al rilancio della cultura italiana che avrebbero voluto intraprendere, nelle quali Morgan – almeno per quanto riguarda la musica – avrebbe dovuto svolgere un ruolo centrale.

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Sempre in quell’occasione, poi, Sgarbi e Morgan avevano raccontato entusiasti del gruppo Whatsapp fondato dal primo e popolato da centinaia di esponenti dell’intellighenzia del Paese, Rinascimento Dissoluzione. Proprio su questo gruppo sarebbe andato in scena, qualche giorno fa, lo sfogo dell’ex Blu Vertigo nei confronti di Vittorio Sgarb; il casus belli – secondo quanto riportato da Repubblica.it – sarebbe stato legato ad alcune incomprensioni in merito a un progetto in onore di Luigi Tenco, voluto da Morgan ma non apprezzato dalla famiglia del cantautore morto suicida.

Sgarbi e Morgan litigano: i dettagli della chat

Così si apre l’invettiva, riportata da Mow: “Io ho chiesto a voi solidarietà e appoggio, perché stimo a priori chi non conosco. […] Non vi fotte proprio un cazzo. Vivete come cento anni fa, convinti di essere moderni, ma siete nel Medioevo, ancora non vi siete accorti dell’invenzione del biciclo. Indignazione solenne per il vuoto culturale che state rappresentando. Sordi. Ciechi. Muti. Morti. Vuoti. Speriamo che l’intelligenza artificiale si sbrighi a produrre androidi, saranno sicuramente più passionali di voi. Basta cazzoni. Sgarbi mi ha accoltellato e umiliato, nonostante io lo abbia sempre appoggiato con lealtà, si è permesso di fare questo a me, perché? Perché ho espresso indignazione? Che cosa greve. […] Non ce la fate. Così come non ce la farà l’Italia. È evidente. Non c’è speranza alcuna. Nessuna. Continueranno così. Ignari di tutto. Per secoli. Io soffro anche per la loro sciagura, quella di non essere intelligenti“.

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A questo punto Morgan si riferisce direttamente a Sgarbi, facendo riferimento anche a una loro chat privata (riportata nello screenshot che segue): “Quanto tempo ho sprecato per Sgarbi, quante notti, quante parole, quanti sogni. Se non fosse stato per me non sarebbe sottosegretario. Così fanno i cattivi. Sfruttano e poi accoltellano. Io perdo tempo, serenità, speranza, lavoro, contatti, allegria, progetti, stima… Parecchie cose perdo. Basta. È uno stronzo, un mostro. Alcuni di voi hanno gli screenshot della discussione tra me e Sgarbi. Giudicate voi, io stacco e me ne fotto, chiudo tutto, siete (quasi) tutti delle merde umane. Affanculo miserabili. Vado a bere del vomito di cane in lattina per provare una sensazione più gradevole delle parole di Sgarbi. Una persona che dice cose così cattive mi fa paura. Gli ho detto che è stato sleale e mi ha risposto che io sono un topo che con i suoi amici mi deride e che non si è mai illuso che io fossi meritevole. Non è un’amicizia, è una mia illusione, ma lui non mi è amico. Mi ha sempre solo usato“.

La chat tra Sgarbi e Morgan – Fonte: MOW

 

In tutto questo, non si ha notizia per il momento di repliche da parte di Vittorio Sgarbi. Aspetterà il momento giusto per scagliare la sua invettiva oppure sceglierà la strada della superiorità? Rimane un mistero che cosa lui e Morgan si siano detti nella chat privata – ad eccezione dello stralcio pubblicato – anche se pare che non sia niente di buono. Nessuno dei due d’altronde è nuovo a plateali manifestazioni di dissenso e disprezzo: come dimenticare l’iconica performance di Morgan al Festival di Sanremo e il “Capra!” ripetuto in loop da Sgarbi nei confronti dei più svariati interlocutori. A scontrarsi in questo caso sono stati due campioni della sceneggiata in diretta, ma anche – bisogna ammetterlo – due persone di grande cultura e intelligenza. Che questo li aiuti a ripianare i loro attriti? Secondo noi non passerà molto tempo da oggi a quando li rivedremo – seduti a quello o a qualsiasi altro tavolo – intenti a personificare di nuovo il filoso che piange e quello che ride: i nostri moderni Eraclito e Democrito.