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Sanremo 2023, la Rai si dissocia da Fedez: “L’attacco personale va oltre la libertà”

Nel corso della conferenza stampa, incalzato dai giornalisti, il direttore Prime Time Intrattenimento Stefano Coletta si è dissociato dagli attacchi personali mossi da Fedez nel corso della sua performance

di Beatrice Anfossi | 9 Febbraio 2023
Foto: RaiPlay

Terremoto, anzi maremoto Fedez: la sua esibizione di mercoledì sera in diretta al Festival di Sanremo 2023 dalla Costa Smeralda ha fatto molto parlare di sé. Il rapper infatti ha improvvisato – si fa per dire – un pezzo decisamente dissacrante nei confronti della politica, senza farsi mancare un riferimento al Codacons e alla sua malattia. In particolare, Fedez si è scagliato contro il Viceministro Bignami, reo di aver indossato tempo addietro una divisa nazista. Nel cantare i versi Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite/ forse è meglio il viceministro vestito da Hitler, il cantante ha fatto il gesto di strappare una foto che ritraeva proprio questa situazione, in segno di dissenso e – evidentemente – disprezzo. Alla fine dell’esibizione, Fedez ha preso la parola per chiarire che la Rai non era al corrente del contenuto della performance, della quale lui si assumeva tutta la responsabilità.

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Sanremo 2023 Fedez polemica: le parole della Rai

Ebbene questa mattina il direttore Prime Time Intrattenimento Stefano Coletta, incalzato dai giornalisti in conferenza stampa, ha chiarito il suo punto di vista in merito alla questione: “Confermo che non eravamo a conoscenza della performance”, ha detto Coletta. “A nome della Rai ritengo che la libertà sia un diritto sacrosanto che deve esprimersi attraverso tutte le forme d’arte e i pensieri che un individuo può avere”. A questo punto, però, in maniera personale e a rappresentanza del servizio pubblico Coletta ha preso le distanze dal testo e soprattutto dai gesti di Fedez: “Ma sempre a nome della Rai, sento di dirlo in maniera molto netta, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità. La libertà, in particolare nei gesti, può fare molto male quando diventa un attacco personale, cessando di essere un diritto. Peraltro, il tutto nei confronti di un viceministro del nostro Governo, su un capitolo definitivamente chiuso”.

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Poi ha proseguito: “Come rappresentanti del servizio pubblico ovviamente non possiamo che sottolineare che quando l’attacco diventa frontale e personale non c’è libertà che tenga. Ho detto con precisione quello che penso della performance di Fedez. Non è ammissibile, quindi piena libertà alle espressioni degli artisti, ma che non si tramuti in gesti lontani dalla libertà del singolo”. Molto più clemente rispetto all’accaduto è stato invece il direttore artistico e conduttore Amadeus: “Per me la libertà di parola è assolutamente importante, poi ognuno si assume la responsabilità di quello che dice. Ritengo di non sentirmi tradito, è chiaro che poi si va incontro ad una situazione che comporta polemica e attenzione, ma la affronto con serenità. Sono artisti, ognuno con una propria grande personalità”.

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