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Cannes 2023, Marco Bellocchio racconta il suo “Rapito”: “Ho chiesto al Papa di guardare il film”

Il primo della triade des italiens in concorso al Festival di Cannes 2023, Marco Bellocchio, ha presentato il suo film Rapito. Ecco cosa ha raccontato il regista…

di Sara Radegonda | 24 Maggio 2023
Foto: Instagram @marcobellocchio

Dopo la parata di star internazionali che hanno dominato la scena nei primi giorni, è giunto il momento per l’Italia di percorrere il red carpet del Festival di Cannes 2023. La triade des italiens di questa 76esima edizione del festival vede candidati alla Palma d’Oro Nanni Moretti, Marco Bellocchio e Alice Rohrwacher; ma il primo ad affrontare il pubblico è stato Bellocchio con il suo film Rapito. Alla quarta presenza a Cannes, dopo aver ricevuto due anni fa la Palma onoraria alla carriera – ma senza mai aver vinto un premio cinematografico -, il regista ha portato in concorso un nuovo racconto dedicato ad un altro capitolo della storia italiana. Se in Esterno Notte il registra aveva raccontato il rapimento di Aldo Moro, in Rapito si è dedicato al racconto del rapimento di Edgardo Mortara, interpretato nel film da Enea Sala. Nel 1858 i soldati di Pio IX portano via un bambino (Edgardo ndr) dalla casa della famiglia ebrea a Bologna, su istruzione dell’inquisitore Pier Feletti, perché era stato battezzato di nascosto dalla domestica cristiana in una notte in cui, malato, lei lo ha erroneamente creduto in fin di vita.

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Marco Bellocchio Cannes 2023 con il film Rapito: “Nessun intento ideologico”

Un film che porta sul grande schermo una vicenda attraverso il quale viene raccontato un pezzo di quell’Italia, la cui storia è da sempre indissolubilmente legata a quella della Chiesa Cattolica. “Ma il film non ha nessun intento ideologico” ha spiegato Bellocchio a Ciak Magazine “Essendo stato educato dalla chiesa cattolica, conosco bene quella cecità, quella rigidità, quell’apparato che oggi Papa Francesco cerca in qualche modo di mettere in discussione – come sui temi dell’omosessualità o del divorzio – per favorire una apertura, per evitare di non avere futuro. Non ho mai pensato però di fare un film che potesse andare contro la chiesa, il Papa o la cecità della religione, mi affascinava la storia, quel che verrà dopo è storia di oggi”.

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Marco Bellocchio lettera Papa Francesco: “Gli ho chiesto di guardare Rapito

Nonostante il film vada a scomodare un capitolo poco roseo della storia della Chiesa, Marco Bellocchio ha rivelato di aver ricevuto riscontri positivi dalla comunità sia cattolica, sia ebraica: “Ci sono stati alcuni sacerdoti che l’hanno visto, uscendone emozionati e pensierosi, come anche alcuni membri della comunità ebraica, che si sono molto commossi. Mi ha fatto piacere”. Il regista ha anche confessato di aver scritto una lettera a Papa Francesco, chiedendogli di guardare il film: “Ho anche scritto al Papa per farglielo vedere, ma non mi ha ancora risposto. Spero che lo veda, nonostante le mille cose che ha da fare e alle quali deve dedicarsi. Magari potrebbe approfittare per godersi una serata divertente, rilassante, tra amici. Attendo”. In seguito alla presentazione al Festival di Cannes, Rapito uscirà nelle sale italiane il 25 maggio.